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L’allenatore della Trevisan racconta cosa è cambiato negli ultimi mesi nell’aspetto mentale della giocatrice toscana, segreto dell’exploit parigino. E poi sottolinea le insidie del match contro Swiatek
di Tiziana Tricarico | 05 ottobre 2020
Il click è scattato in Australia. Con quella prima qualificazione al tabellone principale di uno Slam. A Melbourne poi Martina Trevisan non è andata avanti ma semplicemente perché al primo turno è andata a sbattere contro Sofia Kenin, la giocatrice che di lì ad un paio di settimane avrebbe sollevato al cielo il trofeo….
Ma è in quella trasferta Down Under - secondo Matteo Catarsi, il coach che la segue da anni - che affondano le radici di queste fantastiche settimane parigine della 26enne mancina di Firenze. “Dopo Melbourne ha preso consapevolezza di potersela giocare con tutte e al Roland Garros ne ha avuto la conferma: era da tanto tempo che aspettava questo momento. Del resto a tennis ha sempre saputo giocare molto bene: da junior in nazionale giocava alla pari con tutte le più forti under 16 dell’epoca”.
Il segreto di questa “esplosione” sta nell’aspetto mentale, con la complessità emotiva della giocatrice toscana che si è trasformata in un punto di forza, in un serbatoio dal quale attingere energie positive. “Martina ha fatto un percorso già da un po’ di tempo focalizzato sull’aspetto mentale e sull’autostima. In Australia è scattato qualcosa, poi ci sono state alcune sconfitte in partite molto lottate che sono comunque state utili per capire. Anche a Roma nelle qualificazioni contro la Doi ha giocato alla pari”.
Ad aiutare Trevisan è stato il mental coach Lorenzo Beltrtame: “Sta lavorando sia con lei che con me - sottolinea Catarsi -. Il campo è lo specchio di quello che sei al di fuori e Martina ora è tranquilla e serena: ogni mattina si alza piena di energie, convinta dei propri mezzi. E nei match a Parigi questa positività si è vista anche nel linguaggio facciale”.
Martedì l’azzurra tornerà in campo per provare a scrivere un altro capitolo della sua bella favola parigina: sfiderà per un posto nei quarti la polacca Iga Swiatek, “un’avversaria difficile anche perché è molto giovane”, come ha sottolineato proprio Trevisan in conferenza stampa, già affrontata in due occasioni: “Martina deve partire subito forte - dice ancora Catarsi -. Giocherà per la prima volta sul ‘Philippe Chatrier’, un campo importante. Come ci prepareremo? Guarderemo un po’ di filmati: i precedenti contano poco perché Martina si è imposta in un ITF sulla terra di Varsavia nel 2017 quando la polacca era davvero giovanissima, mentre Swiatek ha vinto sull’erba di Birmingham lo scorso anno dove Martina si era allenata pochissimo. Ora la situazione è totalmente diversa. Paradossalmente per classifica la polacca è molto meno quotata delle ultime due giocatrici battute da Martina ma ha fatto molta meno fatica per arrivare ai quarti, ha speso meno energie. Credo, e spero, che il match si deciderà su pochi punti”.
Intanto l’obiettivo fissato per quest’anno, l’ingresso nelle top 100, è stato ampiamente raggiunto. Male che vada, nel ranking di lunedì 12 ottobre Trevisan sarà numero 83. E poi…: “Bisognerà continuare a lavorare così, sempre con i piedi per terra e restando umili. Sotto il profilo fisico è migliorata molto ma può fare ancora di più. Dove può arrivare? Difficile da quantificare, anche perché per il tennis femminile è un momento di ricambio. Diciamo che Martina ha tutte le qualità per poter rimanere comodamente nelle top 100”.
Alla luce dell’exploit parigino anche la programmazione andrà rivista: “Sicuramente una settimana di riposo. In teoria avremmo dovuto disputare qualche torneo ITF ma credo che, se possibile, giocheremo le qualificazioni di un WTA. Ma potremmo anche decidere di focalizzarci sulla preparazione in vista della trasferta australiana del prossimo anno”.
La miglior qualità ed il colpo più forte di Trevisan per coach Catarsi: “E’ una che non molla mai: lo ha dimostrato ricominciando a giocare dopo quasi cinque anni di stop. Quel diritto mancino in avanzamento con il quale è in grado di verticalizzare il gioco e chiudere eventualmente al volo, cosa non troppo comune nel tennis femminile”.
Chissà che Martina non possa rimandare di qualche giorno ancora la settimana di riposo….