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L'intervento del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel alla conferenza stampa di presentazione del Sardegna Open. "Questo torneo può rimanere qui a lungo" ha detto
21 febbraio 2023
"Si apre un’altra stagione di grandi eventi, che ci accompagnerà tutto l’anno. Cagliari è ormai a pieno titolo una delle case del tennis italiano, l’organizzazione di questo nuovo Super Challenger lo conferma". Così il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, ha parlato del Sardegna Open, l’atteso primo evento premium del rinnovato calendario Challenger presentato nella conferenza stampa alla Sala del Retablo al Comune di Cagliari. Un evento che può diventare, ha sottolineato Binaghi, un'occasione importante di crescita per tutto il territorio.
"Abbiamo ricevuto in questi giorni lo studio sugli impatti che le Nitto ATP Finals hanno generato sul territorio - ha proseguito Binaghi. La società di analisi che l'ha fatto è la stessa che l'aveva fatto per Eurovision e lo sta facendo per Sanremo. L'ultima edizione delle Finals ha una ricaduta superiore ai 200 milioni sul territorio, Eurovision di circa 25 milioni. Non mi sarei però aspettato che questa edizione delle Finals, senza italiani in campo, avrebbe avuto una ricaduta superiore anche al Festival. Rispetto a Sanremo, le Finals sono state trasmesse in 209 diversi Paesi del mondo, con una total audience di oltre 150 milioni di viewers".
"Promuovere lo sport vuol dire trasmettere stili di vita sani, fare di conseguenza prevenzione sanitaria. Significa trasmettere sempre un'immagine positiva. Ormai è acclarato che questa sia la strada giusta. Credo che la Regione abbia fatto bene a fare un investimento pluriennale, che consente agli operatori e alle società sportive impegnate in questa attività di migliorarsi di anno in anno e di spendere meglio le risorse pubbliche a loro destinate".
"Oggi presentiamo questo torneo, il più grande disponibile oggi sul mercato del tennis mondiale. Un torneo molto particolare, di un livello del quale esisteva un solo evento tra Indian Wells e Miami. E' frutto dell'upgrade degli Internazionali d'Italia e si incastona tra Madrid e il Masters 1000 di Roma. Stiamo parlando del più grande torneo del tennis sardo e del più grande torneo maschile che c'è in Italia fatti salvi gli Internazionali BNL d'Italia e le Nitto ATP Finals".
"Questa manifestazione ha due particolarità. La prima è che non è un torneo "one shot", come gli incontri di Coppa Davis o di Fed Cup, o gli ultimi ATP 250 a Santa Margherita di Pula e Cagliari. Se saremo capaci di tenercelo e di mostrare quel che siamo riusciti a fare nella storia del tennis sardo può rimanere qua per lungo tempo, un torneo sul quale si può costruire una bella storia di sport. E penso che nell'ambito del programma della Regione crei un importante valore aggiunto".
"La seconda è che, da qualunque parte la si guardi, il tennis è il secondo sport nazionale dopo il calcio e con prospettive diverse. Il calcio ha avuto dei problemi che tutti speriamo vengano superati presto. Noi abbiamo ottimi risultati soprattutto in prospettiva se consideriamo l'età media dei nostri migliori giocatori. Inoltre tennis e padel sono le due discipline sportive che crescono di più in Italia. Dunque, sta arrivando in Sardegna una manifestazione di altissimo livello internazionale, che possiamo tenere qui per lunghi anni, di uno sport che oggi in Italia è al culmine della sua storia sportiva. Non siamo uno dei tanti sport che la regione nobilmente finanzia, siamo un grande sport in un momento molto particolare. Credo che ci siano tutti i motivi per cui venga seguito con grande attenzione e perché si possa vederlo crescere. Perché far crescere una manifestazione così importante di uno sport così affermato a livello internazionale significa far crescere le ricadute economiche sul territorio".
Rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della conferenza, Binaghi ha confermato che "se non ci fossero state le ATP Finals, ci sarebbero stati oltre mille posti di lavoro in meno. Sono i dati di Ernst and Young che presenteremo a Torino l’8 marzo con il presidente dell'ATP, Andrea Gaudenzi”.
Dal punto di vista sportivo, ha detto, "abbiamo in prospettiva il miglior vivaio del mondo, i nostri giovani testimoniano dello stato di salute del movimento. Ma non solo, faccio i complimenti a Fognini e Bolleli che hanno vinto a Buenos Aires un 250, dieci anni dopo il primo successo. Ci aiuteranno a rincorrere quella Coppa Davis che ci manca dal 1976”.