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Sono stati celebrati oggi a Roma i funerali di Raffaele Cirillo, detto Ciro, direttore tecnico del circolo del Foro Italico. E tanti amici e allievi si sono ritrovati oggi per salutarlo per l'ultima volta: da Gianni Rivera a Giuliano Amato, da Marco tardelli a Myrta Merlino. Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, annuncia che gli sarà intitolata la scuola tennis del Foro Italico
di Alessandro Mastroluca | 19 ottobre 2021
Si sono svolti oggi a Roma i funerali di Raffaele Cirillo, il maestro, direttore e vera anima del Circolo del Foro Italico. La Basilica di Santa Croce era gremita da tanti amici, allievi, persone che gli volevano bene e che hanno voluto testimoniare il grande affetto e la stima che li legava a “Ciro”.
Dai rappresentanti della Federazione Italiana Tennis Massimo Verdina, Giulia Soresina, Giancarlo Baccini, Ernesto Albanese, Michelangelo Dell’Edera a amici di vecchia data come Marco Tardelli.
Fra i molti discorsi di commemorazione particolarmente commossi quelli dell’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, della giornalista tv Myrta Merlino, di Gianni Rivera, del Professor Giorgio Meneschincheri e di Vito Cozzoli. Il presidente di Sport e Salute ha anche annunciato che la scuola tennis del Circolo del Foro Italico sarà intitolata a Ciro. Ricordo indelebile di una persona che ha lasciato il segno nel mondo della racchetta.
Raffaele Cirillo, detto Ciro, è mancato ieri, martedì 19 ottobre. Era il Direttore del circolo tennistico del Foro Italico, custode e difensore della bellezza che circonda la sede degli Internazionali BNL d'Italia. Colpito da grave ictus, lunedì era stata data la notizia della sua "morte cerebrale". Ieri i clinici avevano definitivamente staccato le apparecchiature che lo tenevano artificialmente in vita.
Barese d'origine, classe 1955, Ciro aveva dedicato la sua vita al tennis. Era iniziaro tutto per un equivoco. Aveva letto una notizia: "Corso a Bari". Aspettava il suo idolo, il fantasista dell'Inter Mario Corso, appunto, poeta delle punizioni a foglia morta. Trovò invece un corso di tennis, un appuntamento col destino.
Mancino, entra in un gruppo di giocatori che si allena a Formia con Mario Belardinelli. Costituivano la squadra dei giovani che seguì il periodo di Panatta, Bertolucci e Barazzutti.
Frenato da un carattere ribelle, Cirillo però smise di giocare a 26 anni e iniziò l'attività di insegnante, vicino Rovigo.
Il rapporto con la Federazione Italiana Tennis, ha raccontato in un'intervista a Repubblica, era iniziato grazie all'amico Franco Costantino. Ha seguito gli Under 16, costruendo un ottimo rapporto con l'attuale presidente dell'ATP Andrea Gaudenzi.
Nel 1989 era diventato il responsabile della scuola prototipo e successivamente operò anche sul versante organizzativo, nello sviluppo delle prove ITF in Italia, iniziative di cui hanno beneficiato anche Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci. "Nel tempo, ha detto, "aumentammo i numeri dei tornei, e proprio la Pennetta, a 18 anni, giocò l'ultimo torneo dell'anno a Biella da n. 270 del mondo e arrivò tra le prime 100".
"Stamattina per me è stata durissima andare in onda. Raffaele Cirillo, per noi Ciro, era il grande maestro, un uomo appassionato che riusciva a fare del tennis una ragione di vita e dello sport una grande palestra di valori. Un amico generoso, accogliente, sensibile, attento".
Myrta Merlino
Nel 2000, gli viene chiesto di portare avanti il Circolo del Foro Italico. La struttura del Parco valorizza l'organizzazione degli Internazionali BNL d'Italia, che la Federazione Italiana Tennis condivide con Sport e Salute. Raffaele Cirillo è diventato il custode di questo luogo dell'anima, in cui ha trasmesso tutto il suo amore per il tennis.
Alla famiglia vanno le condoglianze della Federazione Italiana Tennis, del suo Presidente Angelo Binaghi e di tutto il movimento.