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Bronzetti, un titolo per ripartire di slancio: “Bella iniezione di fiducia”

Lucia a Sharm El Sheikh torna a vincere un torneo ITF (3° in carriera) dopo tre anni e tre mesi: “Contenta del livello espresso per tutta la settimana, per mesi abbiamo lavorato tanto e cominciano a vedersi i risultati”

di | 15 febbraio 2021

Lucia Bronzetti e Nefisa Berberovic

Lucia Bronzetti e la bosniaca Nefisa Berberovic

Ha dovuto attendere tre anni e tre mesi ma Lucia Bronzetti è riuscita a calare il tris vincente nel circuito ITF. La 22enne di Villa Verucchio (cittadina poco distante da Rimini, alle prime pendici della Valmarecchia) ha messo la sua firma domenica sul torneo di Sharm El Sheikh (15.000 dollari di montepremi, cemento), la stessa località turistica egiziana dove si era imposta nel novembre 2017, mentre il primo titolo professionistico era arrivato l’anno prima, sulla terra battuta elvetica di Sion.  

La giocatrice romagnola, accreditata della terza testa di serie, ha travolto all’esordio per 61 62 la lituana Justina Mikulskyte, proveniente dalle qualificazioni, poi al secondo turno ha concesso ancora meno (61 61) alla ceca Kristyna Lavickova, altra qualificata, nei quarti ha regolato per 63 75 la giapponese Miyabi Inoue, mentre in semifinale ha piegato in rimonta l’ucraina Ganna Poznikhirenko, numero 6 del seeding, con il punteggio di 46 62 76(2) dopo aver salvato due match-point nel decimo gioco del terzo set, per poi completare il suo percorso netto superando 76(4) 60 la bosniaca Nefisa Berberovic.

Come dice lo score, una finale equilibrata solo nella prima parte, poi contro la giocatrice con cui curiosamente ha diviso la stanza d’albergo la settimana scorsa (per risparmiare sulle spese) Bronzetti con il suo tennis di pressione ha preso il largo, chiudendo in poco più di un’ora di gioco la sfida con la 21enne di Tuzla, che fa base alla Ravenna Tennis Academy dove è seguita da coach Patricio Remondegui (in passato allenatore anche di Lucia).

Lucia Bronzetti colpisce di diritto

Un successo che consente alla verucchiese – nella precedente tappa ITF a Sharm El Sheikh aveva raggiunto la semifinale, stoppata dalla belga Magali Kempen, poi vincitrice del torneo - di guadagnare sei posizioni in classifica salendo al numero 336 e avvicinando il proprio best ranking (328 WTA) ottenuto a inizio febbraio.

Il modo migliore, insomma, per lasciarsi alle spalle il problema ai muscoli addominali che l’aveva rallentata alla fine della passata stagione, a Lousada (Portogallo) e poi a Selva di Val Gardena, costringendola al ritiro a inizio terzo set contro una ex top 20 come la croata Marta Konjuh. “Sono molto contenta di come ho giocato questa settimana, erano tutte partite di livello alto, tutte da lottare e mi hanno dato tanta fiducia”, sottolinea Lucia al settimo cielo commentando l’affermazione sul Mar Rosso.

Una soddisfazione da gustare ancora di più dopo un’annata in chiaroscuro, di sicuro particolare per ragioni extrasportive: la pandemia ha infatti bloccato per mesi l’attività, un periodo in cui c’è stato tanto tempo per riflettere e guardarsi dentro, anche in maniera approfondita.

Avevo cominciato il 2020 riponendo su me stessa troppe aspettative, per la voglia di arrivare in fretta – riconosce la romagnola – e questo ha voluto dire un carico di responsabilità notevole. In questo modo le cose non sono andate bene ed è stato un momento durissimo dal punto di vista mentale. Ho dovuto in sostanza accettare di essere di fronte a una difficoltà e di lavorare ancora più duramente. Poi è arrivato il coronavirus, che onestamente ha dato la giusta collocazione ai problemi reali. Mi ha fatto capire che cosa è veramente importante: mi sono sforzata di prendere lo stop forzato come un nuovo inizio. E così mi sono ripromessa di entrare in campo finalmente con il sorriso, pensando solo al mio tennis e alla fortuna di riuscire a fare ciò che desidero di più nella mia vita”.

Lucia Bronzetti con Deborah Chiesa, Karin Knapp e Francesco Piccari

Da oltre tre anni ormai Bronzetti fa base ad Anzio, dove ha sede il team dei fratelli Piccari, che ha recentemente aggiunto in pianta stabile nello staff anche Karin Knapp.

Mi trovo benissimo con Alessandro e Francesco, è splendido il mio rapporto con loro e in particolare con Karin, anche fuori dal campo. La sua figura è molto importante, tutti sappiamo che giocatrice di alto livello è stata e l’esperienza che può avere, in quanto tale può trasmetterci davvero molto. Sono contenta che ci sia anche lei nello staff che ci segue ogni giorno”, afferma Lucia, che grazie a questa vittoria può guardare avanti con rinnovata autostima.

Prossima tappa un 25.000 dollari a Mosca, per poi spostarsi in Spagna. “Abbiamo lavorato tanto in questi mesi per sistemare alcune cose, sia sul diritto che sul rovescio, e i risultati cominciano a vedersi. Non intendo pormi obiettivi particolari, se non continuare a mettere in pratica quello su cui sto lavorando e disputare tante partite così da crescere e poter competere con giocatrici sempre più forti - conclude Bronzetti - per alzare appunto sempre di più il mio livello”.

Lucia Bronzetti, romagnola di Villa Verucchio

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