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Bergamo: Arnaldi manca un match-point, esce anche Nardi

Nel 1° turno del "Trofeo Faip-Perrel", Challenger sul veloce indoor del PalaAgnelli, il ligure beffato dal nastro che aiuta l'ucraino Stakhovsky, il pesarese cede a Marchenko. In gara anche Gaio, Marcora, la wild card Cobolli e Potenza, alla prima qualificazione al main draw in questa categoria

01 novembre 2021

Luca Nardi challenger Bergamo

Il diritto di Luca Nardi (foto Milesi)

Esordio amaro per i due tennisti italiani impegnati oggi nel "Trofeo Faip-Perrel", torneo Challenger ATP dotato di un montepremi di 44.820 euro, giunto alla 16esima edizione, che si sta disputando sul veloce indoor del PalaAgnelli di Bergamo.

Luca Nardi, 18enne pesarese, n.437 nel ranking, in tabellone grazie ad una wild card, in serata è stato superato per 76(1) 64, in un'ora e 39 minuti di gioco, dall'ucraino Illya Marchenko, n.154 ATP. 

Molti più rimpianti per Matteo Arnaldi, n.363 del ranking, pure lui in gara con una wild card, che ha ceduto per 63 67(4) 76(5), dopo due ore e 38 minuti di lotta, all'altro ucraino Sergiy Stakhovsky, n.227 ATP, in tabellone come "alternate". Il 20enne sanremese può recriminare infatti per un match-point che il rivale gli ha annullato con l'aiuto di un nastro beffardo. 

A dispetto di una classifica così così e una condizione fisica che non è più quella di un tempo, il 35enne di Kiev rimane avversario scomodo, anche solo per le frequenti discese a rete e la gran personalità. Davanti ad alcune centinaia di spettatori Arnaldi lo ha affrontato nel migliore dei modi, ma il sogno è sfumato per pochi centimetri, quando una volèe dell'ucraino ha danzato sul nastro prima di cadere nella metà campo del sanremese, che con Bergamo ha un conto in sospeso con la sfortuna: anche lo scorso giugno perse una partita rocambolesca contro Federico Arnaboldi in semifinale al torneo ITF del TC Città dei Mille.

L'impresa sembrava via via più possibile con l'allungarsi del match e la stanchezza dell'ucraino: Stakhovsky (ex n.31 ATP) ha sciupato un vantaggio di 6-3 5-2 salvo poi perdere il tie-break del secondo set, giocato magnificamente dal ligure (clamoroso un recupero che lo ha portato sul 6-3) e chiuso con uno schiaffo al volo. Il match sembrava girato, ma Matteo si è deconcentrato sul più bello e ha concesso un break di vantaggio a Stakhovsky. Sotto 4-2 e 15-40, ha avuto la forza di continuare a lottare. Sul 5-4 e 30-30, Stakhovsky ha commesso doppio fallo e Arnaldi ha sfruttato la chance, salendo poi sul 6-5. L'ucraino commetteva un altro doppio fallo sul 30-30, sul matchpoint per Arnaldi tentava un disperato serve and volley. Il nastro, o meglio, il destino, davano una mano a Stakhovsky. Ancora battaglia nel tie-break decisivo: Arnaldi partiva ad handicap, annullava il primo matchpoint con un fantastico passante in corsa, ma sbagliava un dritto facile sul 6-5: era un sollievo infinito per Stakhovsky, che addirittura alzava le braccia al cielo.

Roberto Marcora, classe 1989 da Busto Arsizio, è stato l'unico lombardo capace di arrivare in finale (foto Antonio Milesi)

In gara ci sono altri quattro giocatori italiani. Flavio Cobolli, 19enne romano, n.221 del ranking, anche lui beneficiario di una wild card, trova dall'altra parte della rete il bosniaco Damir Dzumhur, n.143 ATP ed ottavo favorito del seeding, mai affrontato in carriera.

Federico Gaio, 29enne faentino, n.151 del ranking, affronta il russo Evgeny Donskoy, n.170 ATP, contro il quale ha sempre perso nelle tre sfide precedenti, l'ultima disputata quest'anno nel Challenger di Biella 2. 

Roberto Marcora, 32enne di Busto Arsizio, n.201 del ranking, sfida subito l’austriaco Dennis Novak, n.107 ATP e seconda testa di serie del torneo:  tra i due non ci sono precedenti.

Dalle qualificazioni si è aggiunto anche Luca Potenza: il 21enne di Licata, n.615 del ranking, nel turno decisivo ha sconfitto con un doppio 61 l'austriaco Filip Misolic, n.357 ATP. Per il siciliano, alla prima partecipazione a un main draw del circuito Challenger, il sorteggio ha riservato come avversario lo slovacco Filip Horansky, n.197 del ranking, mai affrontato in precedenza.

Nato nell'isola e residente a Roma, Potenza svolge una programmazione molto particolare: partecipa a diversi tornei Open per finanziarsi l'attività internazionale, fino a oggi svolta quasi esclusivamente in un resort di Monastir, laddove quasi ogni settimana si organizzano tornei ITF. Incredibile ma vero: ha giocato 48 dei suoi 93 match da professionista (compresi i due a Bergamo) a Monastir, laddove ha raccolto anche due titoli, il primo nel 2020 e l'ultimo lo scorso maggio. La scelta di giocare così spesso in Tunisia è per ragioni climatiche (non troppo diverso da quello della sua Sicilia) ed economiche, perché in qualche modo riesce a comprimere le spese. La scorsa settimana ha raggiunto i quarti a Selva di Val Gardena (dove ha vinto il titolo in doppio con Mattia Bellucci) e adesso si scopre inatteso protagonista nel mondo Challenger. 

Il siciliano Luca Potenza al servizio (foto Milesi)

Il servizio di Matteo Arnaldi (foto Milesi)

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