-

Pellegrino di nuovo sulla retta via: “Questione di convinzione”

Il 23enne pugliese si è allineato al trend di crescita del tennis italiano, ritoccando il best ranking: “Sono tornato a casa e ho ritrovato tranquillità e il piacere di giocare. Ognuno di noi ha un suo percorso, con tempi di maturazione differenti:"

di | 06 novembre 2020

Andrea Pellegrino

Il diritto di Andrea Pellegrino (foto @lapresse)

Pur in una stagione in cui si è potuto giocare pochissimo, martoriata dalla pandemia, si è allineato anche lui al trend di crescita del tennis maschile italiano. Andrea Pellegrino, dopo gli importanti segnali di risveglio lanciati nel 2019, ha saputo dare continuità ai progressi e specialmente dopo la ripartenza dell’attività internazionale si è messo in bella evidenza. A Forlì, sui campi del Villa Carpena, a fine settembre la prima semifinale a livello challenger (battendo anche un top 100 come il britannico Cameron Norrie e cedendo di misura al brasiliano Thiago Monteiro, altro tipo tosto sul rosso come mostrato subito dopo al Roland Garros), poi nel “Forte Village Sardegna Open”, sfruttando al meglio la wild card per le qualificazioni concessagli dalla Federazione, si è guadagnato la prima partecipazione a un main draw ATP (eliminando avversari più quotati come il brasiliano Seyboth Wild e il serbo Petrovic) e il primo match vinto nel circuito maggiore, con l’affermazione nel derby tricolore su Stefano Travaglia, prima di trovare disco rosso di fronte a un Lorenzo Musetti “on fire”. Risultati che gli hanno consentito di arrivare al numero 274 della classifica mondiale, ritoccando il proprio best ranking.

Andrea Pellegrino aggressivo col diritto (foto @lapresse)

Sto vivendo un periodo abbastanza positivo in termini di risultati – riconosce il 23enne di Bisceglie - ma soprattutto ho ritrovato il piacere di giocare a tennis. A fine lockdown ho deciso di tornare a casa, dopo tanti anni: mi alleno all’Accademia Tennis Bari, seguito da Vincenzo Carlone e l’essere tornato nella mia terra mi ha dato maggiore tranquillità, e la cosa sta portando i suoi frutti sul campo. Del resto, la serenità è un aspetto che influisce in modo fondamentale in uno sport in cui la componente mentale gioca un ruolo determinante come il nostro. E’ chiaro che le vittorie sono frutto della serietà del lavoro quotidiano, dove tra gli obiettivi principali c’è quello di riuscire a mantenere alta l’intensità dall’inizio alla fine, in allenamento come in partita. Ci sto riuscendo sempre di più, come indicano anche le numerose affermazioni alla distanza, però dobbiamo continuare su questa strada perché sono convinto che si può ancora fare meglio”.

Proprio la convinzione nei propri mezzi è una delle chiavi del nuovo Pellegrino, orecchino e T-shirt smanicata modello primo Nadal, ma anche colpi e fisico da prototipo del tennis moderno.
Devo ammettere che ora scendo in campo con maggiore consapevolezza mentre nel recente passato ci sono stati una serie di fattori che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio. Mi riferisco ad esempio alla tensione che può condizionarti nei momenti importanti di un incontro e alle insicurezze che possono emergere. Certo, ho fatto le mie esperienze, anche negative, e quindi adesso mi sento maturato come persona e come atleta”.

Andrea Pellegrino (foto @LaPresse)

Dubbi che devono molto probabilmente essere sorti nella mente del ragazzo pugliese, che ha mosso i primi passi insieme al padre Mimmo, maestro di tennis, per poi farsi largo in maniera importante a livello giovanile. Nel giugno 2013 ha iscritto il suo nome nell’albo d’oro del Torneo dell’Avvenire, a Milano, una sorta di mondiale under 16 spesso e volentieri trampolino di lancio verso i piani nobili del circuito, e in ambito junior è arrivato fra i primi 30 del ranking ITF di categoria, spesso e volentieri misurandosi con i vari Zverev, Rublev e gli altri Next Gen che già da qualche stagione sono protagonisti nel Tour.
Le competizioni juniores e quelle del circuito professionistico sono due mondi a parte e quindi il passaggio è tutt’altro che scontato o agevole. Di certo vedere miei coetanei già arrivati a livelli così alti rappresenta una motivazione ulteriore, però al tempo stesso sono dell’idea che sia sbagliato fare paragoni con altri tennisti perché ognuno di noi ha un suo percorso, con tempi di crescita e maturazione differenti”, sottolinea Andrea, grande appassionato di calcio e tifoso dell’Inter.

In sostanza, se non è ancora dove vorrebbe essere, Pellegrino non è nemmeno in eccessivo ritardo su quello che vorrebbe diventare. E in un momento tanto positivo per l’Italtennis si sta impegnando con tutte le sue forze per salire anche lui sul treno giusto. “Credo che non ci siano mai stati così tanti giocatori italiani di buon livello nel circuito professionistico e questo, ovviamente, stimola la competizione interna. Non è un caso che appena qualcuno ha ottenuto risultati eclatanti, si è innescato una sorta di meccanismo a catena. Ci conosciamo piuttosto bene tutti e quando uno di noi fa bene, anche gli altri sono motivati a fare meglio…  A volte può bastare poco per far scattare il clic giusto. Ad esempio, in Sardegna ho avuto l’opportunità di giocare per la prima volta le qualificazioni in un torneo ATP con una wild card e ringrazio la Federazione, ho vinto un paio di match tirati e al mio esordio nel main draw sono riuscito a spuntarla su Travaglia. Ecco l’essere competitivo con avversari di questo valore ti aiuta a credere ancora di più in quello che fai ogni giorno”.

La convinzione in campo di Andrea Pellegrino (foto Magni)

Andrea Pellegrino (foto @LaPresse)

Andrea Pellegrino colpisce al volo (foto Magni)

Quella fiducia che serve, come carburante, per alimentare l’inseguimento all'obiettivo stagionale del giovane pugliese: chiudere il 2020 con una classifica che gli consenta di disputare le qualificazioni dei prossimi Australian Open. Per riuscirci, Pellegrino dovrà raccogliere ancora almeno una quarantina di punti ATP. “A inizio anno non mi ero posto sinceramente traguardi di ranking. Ora però proverò ad entrare nei primi 240 del mondo per riuscire a giocare le qualificazioni degli Slam, considerando che con quei montepremi si può finanziare gran parte della stagione. Per questo nelle prossime settimane intendo giocare i tornei indoor in Italia che restano in calendario, a cominciare da Ortisei, sempre che non ci siano cambiamenti di programma dettati dal coronavirus…”.

Un’incognita non di poco conto vista la diffusione della malattia e quel che ha già determinato anche in termini di sconvolgimento sul circuito. “Per fortuna da agosto in poi siamo riusciti a riprendere l’attività internazionale, anche perché il timore era che lo stop si prolungasse per l’intero 2020. Certo che non aver potuto disputare tornei per cinque mesi se non è proprio un anno perso – conclude Pellegrino – poco ci manca”.

Andrea Pellegrino in azione ai Campionati Assoluti Italiani a Todi (foto Sposito)

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti