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In un'intervista all’agenzia Reuters il presidente dell’ATP parla dei possibili scenari di ripresa del circuito mondiale, della possibile fusione ATP-WTA e del fondo di solidarietà per i giocatori in difficoltà economica a causa della pandemia da coronavirus che ha bloccato anche il tennis
di Angelo Mancuso | 10 maggio 2020
"Smettere ora non sarebbe saggio, nessuno sa cosa accadrà. Vogliamo rimanere ottimisti". Lo ha detto Andrea Gaudenzi all’agenzia Reuters. Al momento lo stop del circuito resta fino al 12 luglio: la prima dead line per decidere il futuro di quel che resta della stagione è stata fissata per metà maggio, come conferma lo stesso Gaudenzi: "Al momento davanti a noi ci sono solo scenari ipotetici ed è per questo che non abbiamo ancora deciso.Tra le opzioni potrebbero esserci le porte chiuse, oltre a varie scelte da fare in merito alle restrizioni per i viaggiatori. Ci siamo dati il 15 maggio come data di scadenza per i tornei post Wimbledon a luglio e il primo giugno per decidere sugli appuntamenti di agosto. Abbiamo una finestra che va dalle sei alle otto settimane per decidere se giocare o no un torneo, non di più. Però, ripeto voglio essere ottimista".
Singolare ciò che sta avvenendo in Canada riguardo gli eventi estivi dedicati al tennis. Nelle scorse settimane l’organizzazione della Rogers Cup aveva cancellato definitivamente per il 2020 il torneo Wta Premier di Montreal, rimandandolo al prossimo anno con sede invariata (La Rogers Cup ogni anno inverte le sedi per i tornei Atp e Wta tra Toronto e Montreal). Tennis Canada, tuttavia, ha cancellato tutti gli eventi fino al 31 agosto ad eccezione dell’Atp Rogers Cup, il Masters 1000 in programma a Toronto. Rimane dunque aperta la possibilità di far svolgere almeno il torneo maschile, in programma a Toronto dal 7 al 16 agosto. Da decidere poi il destino degli US Open in calendario a fine agosto. Resta poi da vedere se il Roland Garros sarà riprogrammato dal 27 settembre all'11 ottobre, spostato quindi di un'altra settimana rispetto alle date comunicate inizialmente, in accordo con ATP, WTA e ITF per far spazio alla stagione sulla terra rossa che prevede anche gli Internazionali BNL d'Italia.
Quello delle restrizioni dei viaggi è un punto cruciale non a caso in diversi Paesi si pensa a dei circuiti nazionali per far ripartire l’attività di alto livello. "Ogni nazione è in una situazione diversa e sarà difficile organizzarsi con paesi in fasi diverse e con regole differenti - sottolinea il presidente ATP - la Svezia, ad esempio sta avendo un approccio differente, potremmo pensare di giocare un torneo lì, ma è evidente che allo stato attuale non possiamo portare 100 giocatori in Svezia".
Gaudenzi ha affrontato anche le questioni di una possibile fusione tra ATP e WTA e del fondo per i giocatori fuori da primi 100: "Spero che quest'unione di forze con WTA possa essere l'inizio di una collaborazione futura che serve al nostro sport per crescere. Abbiamo dato un grande messaggio e sono contento che ci siamo adoperati per aiutare i giocatori in difficoltà".