In un’intervista a Onda Cero, Toni Nadal, zio ed ex coach di Rafa, ha rivelato che lo scorso febbraio Bill Gates, in occasione dell’esibizione in Sud Africa tra il nipote e Federer, aveva parlato con lo spagnolo e lo svizzero della situazione che stava precipitando in Cina e detto che l’epidemia avrebbe investito il resto del mondo. “Era già sicuro che viaggiare da marzo in poi sarebbe stato impossibile”, ha raccontato. Anche perché l’imprenditore aveva sottolineato che i paesi investono in armamenti più di quanto facciano per la sanità e non sono preparati ad affrontare eventuali epidemie.
Profetico? Purtroppo sì. Il fondatore di Microsoft, in un Ted Talk del 2015 gestito dall’organizzazione no-profit statunitense Sapling Fondation, affermò che i virus possono essere una catastrofe anche peggiore di una guerra nucleare. “Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus molto contagioso che non una guerra. Non missili, ma microbi”, disse. Le sue parole oggi suonano come una funesta profezia su quanto sta accadendo con la pandemia da coronavirus con metà dell’umanità confinata in casa. E di recente lo stesso Gates è tornato a insistere sulla necessità che i paesi aumentino la loro capacità e velocità nella ricerca e produzione di farmaci e vaccini: “Le tecnologie esistono, se si fanno i giusti investimenti - ha affermato Gates - le nazioni possono collaborare su questo”.