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Julian Ocleppo e una sfida chiamata continuità

Il figlio dell’ex davisman Gianni, da un anno e mezzo seguito come coach da Alessandro Motti, guarda al proseguo della stagione con occhi diversi dopo la prima semifinale Challenger a Bangalore: “Non mi pongo obiettivi particolari, ma mi piacerebbe giocare qualche qualificazione Slam l’anno prossimo”

di | 23 febbraio 2020

Julian Ocleppo

Julian Ocleppo in azione a Bangalore

Lintuizione di un istante talvolta vale più di una decisione presa dopo ore di ragionamenti. È rimasto indeciso sino all’ultimo secondo prima di convincersi di partire verso l’India e prender parte al secondo torneo Challenger stagionale. Julian Ocleppo, col senno di poi, non avrebbe potuto agire in maniera migliore. Il figlio di Gianni Ocleppo, ex Davisman e top 30 mondiale a fine anni ‘80, ha difatti messo a segno la settimana scorsa il più grande risultato della sua giovane e sin qui altalenante carriera. A Bangalore, capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka, ha raggiunto la prima semifinale Challenger guadagnando al termine del torneo ben 81 posizioni in classifica.
Ho deciso allultimo di andare - confessa Ocleppo -. Sono partito il venerdì mattina, esattamente il giorno dopo in cui ho saputo di essere entrato in main draw dopo qualche defezione dell’ultimo momento. Credo inizialmente di aver avuto un tabellone sulla carta buono tenendo conto del livello del campo partecipanti. Dopodiché ci ho messo del mio giocando delle belle partite contro avversari di spessore come Ilya Ivashka, battuto ai quarti. È stato un risultato inatteso che mi dà fiducia e mi sprona a fare del mio meglio per il prosieguo della stagione”. Grazie a questo exploit, Julian ha piazzato il best ranking e si è avvicinato prepotentemente verso la top 300. Dopo l’uscita di scena a Bergamo - dove ha però vinto il titolo in doppio in coppia con il ceco Zdenek Kolar - prenderà parte al torneo Futures di Trento con prize money pari a 25.000 dollari, per poi disputare un Challenger in Kazakistan e concentrarsi successivamente sulla terra battuta.

LA DOPPIA FACCIA DELL’IMPREVEDIBILITA’

Fantasioso, divertente ma ancora non sufficientemente continuo per fare il tanto agognato salto di qualità. La sensazione che dà Julian sul rettangolo di gioco è di essere in grado di poter far partita contro tanti tennisti di buon calibro senza tuttavia riuscire a esprimersi con regolarità nel corso di più settimane ravvicinate. “È questo un po’ il mio limite - ammette Ocleppo -. Sono consapevole di poter entrare in campo contro un giocatore di livello e di poter vincere o perdere ad armi pari. Il problema della mancanza di continuità esiste purtroppo. A Bergamo ad esempio sono stato sconfitto all’esordio in una partita che ho affrontato nel modo sbagliato. Se da una parte ho avuto poco tempo per testare le nuove condizioni di gioco non adattandomi al meglio ai tanti cambiamenti degli ultimi giorni, dall’altra so perfettamente che questo genere di match non dovrei lasciarmeli scappare”. 

Da sempre i tennisti più discontinui e creativi inseriti alla voce “genio e sregolatezza” sono anche quelli più affascinanti. Julian Ocleppo da quest’anno vorrebbe invece trovare una maggiore stabilità e migliorare sensibilmente i risultati. “Vorrei sulla falsa riga dello scorso anno incrementare il numero di tornei giocati (32 in singolo nel 2019, ndr) e ottenere più vittorie importanti in tornei Challenger. Non mi pongo obiettivi particolari, semplicemente devo dare il meglio di me e vedere dove arrivo. Mi piacerebbe finalmente giocare qualche qualificazione Slam l’anno prossimo, questo sì”.

Il rovescio di Julian Ocleppo

IL SODALIZIO CON ALESSANDRO MOTTI

Dopo essersi allenato a Bra con coach Massimo Puci, da circa un anno e mezzo Julian ha avviato una proficua collaborazione con Alessandro Motti. “Inizialmente avevamo un accordo per alcune settimane, ci siamo trovati bene e abbiamo deciso di proseguire assieme. Abbiamo lavorato molto sull’aspetto tattico poiché ero un po’ disordinato tatticamente. A dire il vero lo sono tuttora ma un po’ meno – ammette Julian con un sorriso - Inoltre mi sono allenato tanto al servizio, nella ricerca della palla per rubare il tempo all’avversario e nel verticalizzare a rete. Alessandro mi aiuta molto nella programmazione e non mi carica di eccessive aspettative. Mi trovo molto bene”.

“Doppio con Vavassori? Non escludo possa riformarsi”

Con il proprio coach Motti, esperto doppista ex numero 91 al mondo nel 2009, l’intenzione sarebbe quella di giocare assieme nella specialità. “Lui in doppio è ancora molto forte - dichiara Julian -. Ha a disposizione 12 tornei da poter giocare con il ranking protetto visto che si era infortunato al polso e quando ci sarà la possibilità ci divertiremo insieme. Teoricamente dovevamo essere in tabellone di doppio anche a Bergamo questa settimana ma poi tornati dall’India in Italia non si sentiva pronto”. Fino a poco tempo fa, Julian Ocleppo e Andrea Vavassori erano per molti addetti ai lavori la coppia perfetta per rappresentare un domani l’Italia in Coppa Davis. “Il doppio l’ho tralasciato un po’ perché con la classifica di singolo non riuscivo a giocare i Challenger - confessa Ocleppo -. Con Andrea avevamo giocato bene ottenendo risultati importanti in passato, tra cui la qualificazione agli Internazionali BNL d’Italia. Dopodiché complice qualche cambiamento, abbiamo preso strade differenti ma non escludo che un domani non si possa tornare a giocare insieme. Nel frattempo gli auguro ogni fortuna con Luca Margaroli”.

Julian Ocleppo e Zdenek Kolar, vincitori del doppio nel challenger di Bergamo

Julian Ocleppo al servizio (foto Getty Images)

UNO SPORT LOGORANTE

La vita non è sempre rose e fiori. A cavallo tra il 2017 e il 2018, Julian ha subito 17 sconfitte consecutive senza riuscire per diverso tempo a trovare la luce in fondo al tunnel. Un momento di crisi nera dal quale è uscito con serenità malgrado le varie difficoltà. “Il tennis è uno sport mentalmente estenuante. Quel periodo lì non è stato semplice. Disputavo i tornei Futures e magari pur vincendo qualche match in lotta raccoglievo pochi punti e mi demoralizzavo per poi giocarne sempre meno. Ricordo che ho avuto in quell’anno anche l’opportunità di giocare le pre-qualificazioni per le Next Gen ATP Finals. Nonostante mi mancassero pochi punti per entrare a far parte del lotto dei qualificati, alla fine ho preferito prendermi una pausa e staccare del tutto. Quando vinci ti alleni con più piacere e hai più stimoli. Purtroppo non può esser sempre così, d’altronde sarebbe tutto troppo semplice. Oggi sono più maturo e ogni partita che gioco cerco di affrontarla con meno pensieri nella testa - prosegue Julian -. Possono capitare i periodi negativi nei quali si fa più fatica ad esprimersi e a portare a casa le vittorie. È un qualcosa di fisiologico, bisogna soltanto esser consapevoli che può accadere e avere la forza mentale per andare avanti”.

I CONSIGLI DI PAPA’ GIANNI

Grande giocatore negli anni 70 e 80 con un glorioso passato da top 30. Gianni Ocleppo, padre di Julian, è stato un atleta di grande spessore nell’epoca più vincente del tennis azzurro. “Senza di lui probabilmente oggi non sarei qui - confessa Julian -. Mi ha aiutato tanto nel mio percorso di crescita e lo ringrazio perché sono contento di far parte di questo mondo. Il tennis non è solo scendere in campo e tirare quattro pallate con forza. Ti insegna a gestirti, ad avere ordine nella vita, ti spiega cos’è la disciplina e quali siano i valori più importanti della vita. I consigli di mio padre? Mi suggerisce di giocare settimana per settimana perché non si sa mai cosa ti può riservare un torneo. Il bello di questo sport è che ogni giorno ti regala una chance per trovare nuove motivazioni - conclude il giovane piemontese - e vincere per poter salire in classifica”.

Gianni Ocleppo con il figlio Julian

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