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Lorenzo Musetti, il Next Gen già grande

Unico italiano ad aver vinto da junior l'Australian Open, punta alle qualificazioni per le Finals per chiudere il 2019 in bellezza

di | 17 ottobre 2019

Lorenzo Musetti1

Non basta un cappellino da giovane ribelle girato al contrario a confondere sulla prima impressione. L’espressione da bravo ragazzo resta, le parole e i pensieri sono quelli di chi dimostra ben più dei suoi 17 anni. Lorenzo Musetti è cosi come appare. Un ragazzo semplice, che improvvisamente ad inizio 2019 ha scoperto la popolarità, vincendo l’Australian Open Junior, unico italiano nella storia a Melbourne. Una notorietà a tratti anche difficile da gestire quando Novak Djokovic lo ha taggato in una storia. “Da quel momento c’è stato un vero e proprio boom di follower – racconta il giovane talento di Carrara - Non ho mai dedicato molta attenzione ai social e sono rimasto comunque concentrato sul mio obiettivo, ma nei primi tornei dopo l’Australia ammetto di aver sentito la pressione e l’attenzione crescere su di me. Credo in ogni caso di essere riuscito a gestire il tutto abbastanza bene”.

Il rovescio a una mano di Lorenzo Musetti

DA MILANO A MILANO

Una stagione, quella di Musetti, iniziata con i fuochi d’artificio australiani e proseguita in maniera sincopata. Picchi importanti come la prima semifinale Challenger in carriera, a Milano, che gli è valsa l’ingresso nei top 400. O un posto nelle qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia, ma anche momenti non facili. “Dopo l’Australian Open ho abbandonato l’attività junior e tralasciato i Futures a vantaggio dei Challenger. Grazie alle numerose wild card ottenute dalla Fit, ho giocato tanti tornei che mi hanno permesso di alzare l’asticella, avendo anche buoni riscontri. In un lampo ho scalato importanti posizioni in classifica, ma poi con il cambio di regolamento, dal 370 sono ripiombato oltre la 500esima posizione. Ultimamente, poi, i risultati stentano ad arrivare e con il mio coach Simone Tartarini abbiamo deciso di scendere di livello per ritrovare fiducia. In questa prima stagione di transizione ci può stare qualche pausa e non ne faccio un dramma”.
Musetti sta giocando da prima testa di serie il 15 mila dollari ad Antalya, dove al primo turno ha faticato per battere il qualificato macedone Saveljic. Resterà in Turchia anche la prossima settimana prima di tornare in Italia per preparare le qualificazioni alle Finals Next Gen. “A parte Melbourne, ho giocato esclusivamente sulla terra e mi prenderò una settimana di allenamenti sul veloce per cercare di farmi trovare pronto alla manifestazione di Milano. Ci tengo a far bene in questa nuova esperienza. E’ un tennis particolare, con nuove regole, ma sarà soprattutto una sfida emotiva con tanti miei coetanei. Molti di loro sono amici prima ancora che avversari e questo renderà ancor più accattivante affrontarli”.

"PRIMA LA TORTA, POI LA CILIEGINA"

Lorenzo è pronto a tornare a Milano, dove a fine giugno con la semifinale nel Challenger, ha raggiunto l’apice della parabola nel 2019. “Ho ottenuto alcune vittorie di prestigio che non mi aspettavo, poi ho pagato in altre occasioni sia tennisticamente che mentalmente. Ognuno deve rispettare i propri tempi nel proprio percorso di costruzione come giocatore. L’obiettivo è di uscire da questa palude ed arrivare quanto prima a ridosso dei primi 300, costruirmi una classifica per giocare innanzitutto tanti Challenger senza ricorrere alle wild card”.
“Gioca semplice, routine” è uno degli input ricorrenti di coach Tartarini. Ma il tennis di Musetti è un arcobaleno di colpi spesso al limite. “A me piace molto variare il gioco mixando accelerazioni improvvise e palle corte. Ma questa deve essere un’alternativa, senza eccedere. Col mio allenatore scherziamo spesso: prima va fatta la torta, mi dice, poi ci mettiamo la ciliegina”. E allora non resta che aspettare e poi gustare.

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