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Alla scoperta di Nicoletta Cavaleri, 13 anni e un coraggio da vendere

Coach Andrea Licata racconta la campionessa Under-14 del Lemon Bowl: "Ha giocato con coraggio nei momenti importanti. È una ragazza speciale, in campo dà sempre tutto quello che ha"

di | 11 gennaio 2025

Nicoletta Cavaleri - Foto Massimo Insabato

Nicoletta Cavaleri - Foto Massimo Insabato

La consapevolezza dei propri mezzi e i giusti atteggiamenti nei confronti di chi ci è davanti e delle difficoltà durante il percorso sono due peculiarità fondamentali per chi pratica sport a livello agonistico. Qualità speciali, ancor di più se emergono in giovanissima età. Lo scorso 6 gennaio, Nicoletta Cavaleri, classe 2011, si è aggiudicata il torneo della categoria Under-14 nella 41esima edizione del Lemon Bowl Work 365 Sporfie superando in finale la britannica Audrina Neeladoo con il punteggio di 63 75.

Un trionfo dolcissimo, in un palcoscenico degno di chi sogna di fare sempre più strada nel tennis: il Campo Pietrangeli del Foro Italico. Un’altra tappa importante, per la tennista che oggi si allena al Circolo Tennis Ragusa, e che già nel 2024 aveva trionfato ai Campionati Italiani di Terza Categoria.

Tenere i piedi per terra, però, è la chiave di tutto, e Cavaleri – a soli 13 anni – sembra averlo già capito, a sentire chi la segue, il trio formato da Sasa Chessari, Andrea Licata e Aldo Foco Bisset.

Nicoletta Cavaleri con coach Andrea Licata - Foto Massimo Insabato

Nicoletta Cavaleri con coach Andrea Licata - Foto Massimo Insabato

Proprio Licata, intervenuto telefonicamente dopo il grande successo a Roma della sua allieva, ne ha raccontato l’indole umana e di atleta, i punti di forza e le prospettive. Dipingendo il ritratto di una ragazza che ama lavorare in allenamento, che si fida del team e che – soprattutto – supera le proprie paure sul campo con il coraggio, come ha ampiamente dimostrato nei momenti clou del suo Lemon Bowl.

È stata veramente una bellissima emozione, vederla al Foro Italico, anche se da fuori si soffre parecchio”, ha detto Licata. “Abbiamo cominciato il torneo sempre con molta tranquillità e molta serenità, e lei ha avuto la capacità di alzare il livello in particolar modo a partire dai quarti, proprio di fronte alle avversarie più temibili”

Contro la rumena Ka Petre l’ha vinta “di testa”, come si suol dire: 10 a punti a 5 nel super tie-break del terzo set in cui c’era pure da gestire la tensione del Campo 4, al Foro, con tanti spettatori accorsi al match. “Ha portato la partita dalla sua con enorme coraggio, non sbagliando mai nei punti importanti e cercando sempre di essere la prima a prendere in mano le redini del gioco”.

In semifinale, contro Agnese Calzolai, non è stata affatto semplice, anche per fattori esterni. A causa della pioggia, Cavaleri e la sua avversaria si sono ritrovate a giocare su un campo indoor. Il 63 67 63 rende onore al grande livello di tennis espresso dalle due giocatrici, nonostante Cavaleri, oggi una 2.7, si fosse trovata avanti di un set e di un break. Anche in questo caso, però, ha mostrato una forza d’animo davvero encomiabile, recuperando a sua volta un break di svantaggio nel set decisivo.

Nicoletta Cavaleri durante il Lemon Bowl - Foto Massimo Insabato

Nicoletta Cavaleri durante il Lemon Bowl - Foto Massimo Insabato

A dirla tutta, sarei stato orgoglioso di lei anche se avesse perso, perché ha giocato nella maniera giusta”. Sta tutta lì, la filosofia di Chessari, Licata e Bisset nel percorso di formazione tennistica della tredicenne, che si allena tutti i giorni nonostante  gli impegni scolastici. “Stiamo cercando di concentrarci sull’atteggiamento, prima ancora che sul risultato. Facendole capire che quest’ultimo è figlio del primo, del duro lavoro e dei sacrifici”. Il Lemon Bowl ha dato diversi indizi su quanto la ragazza abbia assorbito la capacità di soffrire e rialzarsi. Anche in finale, ad esempio, avanti di un set Cavaleri si è poi ritrovata sotto 3-5 nel secondo. Da lì, un parziale di quattro giochi ha chiuso definitivamente match e torneo.

Il segreto di Nicoletta è proprio l’unione d’intenti, sua e di tutte le persone la circondano: Dietro di lei c’è una famiglia molto presente, che non le fa mancare nulla e che – allo stesso tempo – si fida ciecamente del lavoro che svolgiamo con lei. È una ragazza veramente speciale, non si presenta mai svogliata agli allenamenti, e in campo dà sempre tutto”.

Il successo, evidentemente, è una diretta conseguenza di questo modo di essere. Avvicinatasi al tennis da piccolissima, tutti i pomeriggi abbina un’ora e mezza sul campo e un’altra ora e mezza di atletica. “A lei piacciono le grandi colpitrici come Sabalenka, - ha puntualizzato il coach – ma con Chessari e Bisset ci stiamo concentrando sulle cose semplici: la tecnica di base, gli appoggi e l’idea di trovare sempre la distanza giusta dalla palla”.

Alta attualmente circa 158 cm, Cavaleri è mancina nella vita di tutti i giorni, ma destra sul campo, e punta soprattutto sulla velocità di braccio nell’esecuzione dei colpi. Jasmine Paolini, in questo senso, è d’ispirazione ai suoi allenatori, anche perché proprio come la numero 4 WTA – ammette Licata – “Nicoletta gioca sempre col sorriso sulle labbra”. “Al Foro, prima della finale, c’era chi aveva un po’ timore all’idea di giocare sul Pietrangeli, ma non lei: era felicissima di esserci e si è goduta il momento dall’inizio alla fine”.

La strada è ancora lunga, per sapere cosa il futuro potrà riservarle. Quel che conta è proseguire senza proclami, con la solita umiltà e la capacità di divertirsi con la racchetta in mano. “Al momento, ha giocato principalmente nei tornei Open – ha concluso Licata –. Presto, però, speriamo di poter alternare questi ultimi con il Tennis Europe, continuando a lavorare tutti insieme con lei”.

Nicoletta Cavaleri colpisce un dritto - Foto Massimo Insabato

Nicoletta Cavaleri colpisce un dritto - Foto Massimo Insabato

Gli ingredienti giusti, compresa la famiglia solida al suo fianco, ci sono tutti. Ora non le resta che godersi il viaggio e raccogliere, nel cammino, i frutti della propria straordinaria dedizione.

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