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Matilde Paoletti e il fascino di Wimbledon

L'azzurrina ha centrato i quarti di finale nello Slam Juniores, mettendo in mostra carattere, servizio e dritto esplosivi

di | 14 luglio 2021

Matilde Paoletti nel tempio del tennis, Wilmbledon

“Un’esperienza indimenticabile”. Parole di Matilde Paoletti, la talentuosa azzurrina classe 2003 che ha vissuto da grande protagonista il torneo Juniores di Wimbledon arrivando fino ai quarti di finale. Un’impresa che mancava dal 2000 quando Roberta Vinci riuscì a sfiorare le semifinali sui giardini di Church Road. La perugina, reduce da tre mesi di stop per un infortunio al piede, è riuscita a superare i primi tre match in crescendo, sentendosi sempre più a proprio agio sull'erba e superando un massacrante e difficile doppio turno che l'ha purtroppo costretta a fare i conti con un guaio fisico ad una gamba.

Incontri speciale per Matilde Paoletti a Wimbledon, qui con il N.1 Nole Djokovic

Il primo incontro l'ha vista prevalere in tre set sulla statunitense Blokinha, dimostrando grande capacità nel saper soffrire e nel gestire la tensione del debutto: ”All'inizio ero un po' tesa poi sono riuscita a sbloccarmi e a vincerla. Erano mesi che non giocavo una competizione ufficiale, a  parte il rodaggio fatto una settimana prima a Roehampton. Essere qua è stata una bella soddisfazione”, sottolinea Matilde che ripercorre tutte le fasi del suo torneo.
Due giorni dopo c'è stato il doppio match; prima Mati ha sconfitto l’indonesiana Nugroho numero 11 del seeding in due set, giocando e  vincendo il tie break del primo parziale con grande autorità. Nel pomeriggio ha poi superato la bielorussa Laskevich 61 16 64, accusando nel corso del match il problema ad una gamba : ”È stata una  giornata bellissima e faticosa. Contenta perchè sono riuscita a vincere due partite molto buone ma purtroppo, nell'ultima, ho sentito un problema fisico che mi ha condizionato nel match successivo”.
Ai quarti di finale Matilde ha dovuto confrontarsi con la tedesca Schunk, finalista del torneo e autentica sorpresa. Una battaglia di tre set in cui l’azzurrina era riuscita a rimontare il set di svantaggio ma nell'ultimo parziale non è stata in grado di mantenere la scia dell’avversaria.
“Il dolore alla gamba non mi ha permesso di muovermi come avrei voluto, ma, nonostante questo, ero riuscita a portare a casa il secondo set servendo molto bene, facendo molti punti sia con la prima che con la seconda . Peccato per il break preso all'inizio del terzo ma sono comunque contenta perché non ho mai mollato”.

Il carattere di questa ragazza di 1 metro e 80 è stato uno degli elementi chiave della sua presenza ai Championships. Carattere sì, ma anche doti tecniche di assoluto valore come il servizio ed il dritto, due armi esplosive che Mati ha nel suo repertorio.
I quarti di finale a Wimbledon sono comunque uno dei migliori traguardi raggiunti dal tennis femminile under 18 e per lei è stata un'incredibile esperienza nel torneo che sognava di giocare fin da piccola: ”E’ sempre stato il mio Slam preferito, non vedevo l'ora di venire qua. lo scorso anno la pandemia non lo ha consentito. Ho trascorso momenti fantastici, si respira un'atmosfera magica, vedere tantissimi campioni, poter parlare e fare foto con Matteo Berrettini e Novak Djokovic,  giocare su questi campi ricchi di storia. L'erba mi ha subito affascinato, è una superficie in cui mi sono trovata subito bene, non è troppo veloce e riesco a esprimere il mio gioco nel migliore dei modi”.
Adesso il rientro a Formia insieme al tecnico federale Giovanni Paolisso che l'ha accompagnata in questa avventura. Accertamenti alla gamba, allenamenti con lo staff guidato da Vittorio Magnelli, tornei da giocare, continuare a crescere  e nuove sfide da affrontare.

Matilde Paoletti con il coach Paolisso

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