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Il fantastico mondo di Matilde Paoletti: dal muro di casa al Roland Garros

La perugina, che a Porto Alegre ha conquistato il primo titolo ITF under 18, è la prima 2003 italiana nel ranking. "Una grandissima soddisfazione"

di | 09 marzo 2020

Matilde Paoletti

Matilde Paoletti

Poche settimane fa Matilde Paoletti, ha conquistato il suo primo titolo under 18 in singolare, nel circuito ITF Junior. E lo ha fatto in un Grado 1 in Brasile vincendo, sulla terra di Porto Alegre, il prestigioso “Brasil Junior Cup”. Sette giorni prima del successo carioca, Mati aveva trionfato anche nel torneo di doppio dell’altrettanto affascinante e difficile ITF paraguayano di Lambare, un altro Grado 1, in coppia con Asia Serafini. Questi due successi sudamericani le hanno permesso di scalare velocemente la classifica mondiale juniores arrivando alla 38esima posizione, la prima 2003 italiana a livello di ranking, la seconda in assoluto subito dietro a Melania Delai consentendole tra qualche mese di coronare un grande sogno: giocare il suo primo Slam giovanile, il Roland Garros .

“Una grandissima soddisfazione” ci confessa la giovane perugina che da ottobre si è trasferita al Centro di Preparazione Olimpica di Formia, tappa intermedia di un percorso iniziato molti anni fa dall’Umbria, piccolo laboratorio di talenti, circoli laboriosi, idee vincenti e di maestri coraggiosi. Proprio come Andrea Grasselli che per quasi un decennio, prima di lasciare il testimone allo staff federale, è stato il maestro e amico di una ragazzina che aveva iniziato ad innamorarsi del tennis a 4 anni, vedendo papà Francesco divertirsi con gli amici al Tennis Club e allo Junior Tennis Perugia, iniziando a palleggiare con il muro della propria abitazione, marinando talvolta la scuola per ammirare le gesta di Roger Federer in televisione. Poi il gioco diventa passione ed i successi non tardano ad arrivare : 4 Lemon Bowl di fila, titoli al Tennis Europe under 12 di Porto San Giorgio, Maglie e Barcelona nel Sanchez-Casal Youth Cup, svariati campionati italiani in singolo e in doppio. A 14 anni Matilde era già tra le migliori promesse d’Europa, con la maglia della nazionale italiana sempre cucita addosso fino ad oggi.


"DOTI TATTICHE INNATE"

“Le sue qualità erano emerse da subito – ci racconta Grasselli - Tatticamente era un fenomeno fin da piccola, un computer per chi la vedeva da fuori. Matilde è una giocatrice a tutto campo, si propone spesso a rete ed ha qualità tipicamente maschili che la avvicinano al gioco di Roberta Vinci, oltre a possedere un gran fisico slanciato caratterizzato dai sui 180 cm di altezza. Il rovescio in back, il dritto a sventaglio e le variazioni di ritmo sono le armi che ha affinato nel corso degli anni. Mati però è soprattutto una ragazza rispettosa, educata ed intelligente, valori trasmessi dai suoi genitori che hanno sempre gioito per i suoi successi e rincuorata nelle sconfitte, trasmettendole tanta sicurezza. Quellaa stessa sicurezza con cui riesce a guardare sempre avanti con positività ed a reagire nei momenti difficili. Ho già acquistato i biglietti per il Roland Garros, me lo ha chiesto lei di esserci”.

Dopo i 9 anni trascorsi insieme ad Andrea Grasselli per Matilde arriva la chiamata del Centro Federale di Foligno, a due passi da casa, dove trascorrerà un triennio. Il presente invece si chiama Formia insieme ai tecnici federali Giovanni Paolisso, che la segue da sempre durante gli impegni internazionali, Vittorio Magnelli, Giovanni Izzo, senza dimenticare il preparatore fisico ucraino Serhiy Derkach. “Trasferirmi qua è stata sicuramente la scelta migliore per me. La struttura è bellissima, posso confrontarmi con tenniste di straordinario livello come Elisabetta Cocciaretto ma anche con campioni olimpici di altri sport”, sottolinea Matilde .


Matilde Paoletti con il master storico, Andrea Grasselli

Matilde Paoletti

PARIGI IN PREMIO SOGNANDO WIMBLEDON E... FEDERER

“In questi mesi sono molto migliorata ma soprattutto ho smesso di parlare in campo, di criticarmi o lamentarmi quando sbaglio. Su questo aspetto Vittorio è molto rigido. La strada è ancora lunga, devo crescere dal punto di vista della forza, della mentalità tatticamentee sugli spostamenti in campo, provando sempre a comandare gli scambi durante le gare. Perché se mi metto sulla difensiva arrivano i problemi.“

Adesso per te si aprono le porte del Roland Garros Juniores

"Sì, la trasferta sudamericana è stata ricca di soddisfazioni per me, l’anno è iniziato alla grande dopo la stagione precedente in cui avevo reso molto al di sotto delle mie potenzialità. A Parigi sarà un’emozione unica anche se non ci sarà Roger. Spero di incontrarlo a Wimbledon sempre che riesca a a qualificarmi. Il fascino dei Championships per me non ha eguali".

Ti ispiri a qualche tennista in particolare?

"Seguo pochissimo il tennis femminile a differenza del maschile dove appunto il mio idolo incontrastato è Federer".

Giochi sempre indossando un paio di occhiali per un problema causato da una congiuntivite cronica. Questo ha inciso sulle tue prestazioni?

"Assolutamente no. Fin da piccola i miei occhi sono molto sensibili ai raggi solari e questo comporta l’uso di occhiali e colliri speciali. Ma ormai sono abituata, è normale per me".

Nel doppio hai sempre ottenuto ottimi risultati: sei la campionessa italiana under 16 uscente, hai vinto ben 6 titoli ITF Junior. Come ti spieghi il tuo ottimo rendimento quando giochi in coppia?

"Probabilmente nel doppio senti meno pressione, hai sempre una compagna accanto che può sostenerti e caricarti durante il match. E poi è divertente”.

Matilde Paoletti il 4 marzo ha compiuto 17 anni. Umiltà, intelligenza e spirito di sacrificio contraddistinguono il carattere di questa giovane promessa che sta studiando per raggiungere il suo unico sogno: diventare una tennista tra i grandi.
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