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Grazie alle affermazioni nei Grade 1 Junior in Sud America l'italo-argentino ha scalato in maniera repentina il ranking junior dove ora occupa l'ottava posizione
di Gianluca Lalli | 19 febbraio 2020
Prima Cuenca, poi Asunciòn e per finire Porto Alegre: il 2020 di Luciano Darderi sta procedendo oltre ogni più rosea aspettativa. L’italo-argentino, grazie alle affermazioni nei Grade 1 Junior Sudamericani, ha scalato in maniera repentina il ranking mondiale: questa settimana è all’ottavo gradino della classifica Itf giovanile, posizione che dà la misura dell’exploit realizzato negli ultimi mesi.
Una crescita repentina in termini di rendimento e di risultati, ottenuti anche grazie al lavoro certosino di Mauro Ricevuti, che da qualche settimana segue con costanza il talento azzurro: “Con Luciano si è creata l’opportunità a settembre, quando il padre è ripartito per l’argentino il ragazzo è rimasto da solo in Italia, da lì ho cominciato a seguirlo più da vicino. Su espressa richiesta del settore tecnico, nelle persone di Filippo Volandri e Giancarlo Palumbo, mi è stato chiesto di accompagnarlo a Tirrenia. Ora la nostra collaborazione si sta perfezionando”.
Un progetto di ampio respiro, improntato sia sull’aspetto tecnico sia sull’aspetto mentale, per offrire ad un potenziale crack del futuro tutto gli strumenti necessari per affrontare al meglio la vita professionistica: “Di Luciano mi ha maggiormente impressionato la voglia di lavorare. Gli aspetti tecnici sono passati in secondo piano, penso che l’aspetto mentale nell’età di transizione tra junior e pro sia prioritario. Ho cercato di fargli recepire quali sono gli atteggiamenti da tenere dentro e fuori dal campo per diventare un professionista. Devo dire che ha lavorato molto ed i risultati, soprattutto nell’approccio alle partite, sono arrivati presto. Da lì abbiamo lavorato anche sull’aspetto tecnico, grazie anche all’aiuto del padre che lo ha allenato nel periodo natalizio.”
È proprio Gino Darderi, il papà, il trade union tra Ricevuti e Luciano: “La collaborazione con Darderi inizia in realtà con il padre, Gino, quando ricoprivo il ruolo di Direttore Sportivo al Tennis Eur. Abbiamo vinto un titolo italiano di categoria C nel 1998, da allora siamo sempre rimasti in contatto. I suoi figli sono cresciuti tecnicamente con lui, il merito è suo”.
Il lavoro, fin dalle primissime fasi, è stato improntato maggiormente sull’intensità con entrambi i fondamentali. Nonostante l’economia del suo gioco passi soprattutto da fondo campo, Darderi non disdegna le variazioni in back, combinando spesso più chiavi tattiche all’interno di un singolo match: “Quel che più mi impressiona - ha proseguito Ricevuti - è l’intensità che imprime da fondo campo, riesce a dare ritmo alla partita a cominciare dal servizio, che è già a buon livello visto che la prima palla viaggia oltre i 200 km/h. Un’altra qualità abbastanza rara da riscontrare è la netta divisione del campo, in quanto Luciano riesce ad imprimere la medesima pressione sia con il dritto che con il rovescio senza doversi necessariamente spostare su uno dei due colpi. Anche a rete si trova a suo agio, è un giocatore completo”.
La giovane età impone cautela, ma le basi gettate lasciano presagire un futuro importante: “Dove può arrivare? Io, il padre e la Federazione vogliamo costruire un giocatore che diventi un professionista vero, che possa frequentare il Tour professionistico con grande continuità. L’obiettivo è avvicinarsi ai primi 100 del mondo, è sicuramente nelle possibilità di Luciano. Non gli manca nulla per arrivare a quei livelli, sicuramente per fare previsioni più a lungo termine è ancora presto”.
Chiosa finale sulla programmazione, rivista dopo l’ingresso in top 10 nel ranking mondiale: “Visti i risultati raggiunti cambieremo la programmazione. In Sud America ha vinto tre dei quattro Grade 1 disputati, sia in singolo sia in doppio, ovviamente è arrivato al limite delle sue energie fisiche dopo una serie di partite importante. Onestamente Luciano è andato oltre le aspettative, vincendo 18 partite di seguito. Nel resto dell’anno puntiamo a partecipare ai 3 Slam Juniores, concentrandoci anche sugli Itf pro che sono necessari per ampliare gli orizzonti, tenendo d’occhio anche qualche Challenger se ce ne sarà l’occasione”.