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Relazione presidente Binaghi: "Vogliamo diventare più forti in campo e più grandi fuori"

Ecco la relazione del Presidente della FITP Angelo Binaghi nel corso della della 62esima Assemblea Nazionale - Sessione ordinaria - delle Associazioni e delle Società affiliate alla FITP e dei Delegati degli Atleti e dei Tecnici.

01 settembre 2024

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi alla 62ª Assemblea Nazionale al Grand Hotel di Salerno (Foto Sposito/FITP)

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi alla 62ª Assemblea Nazionale al Grand Hotel di Salerno (Foto Sposito/FITP)

Sono in corso presso Grand Hotel Salerno i lavori della 62esima Assemblea Nazionale - Sessione ordinaria - delle Associazioni e delle Società affiliate alla FITP e dei Delegati degli Atleti e dei Tecnici.

Ecco la relazione del Presidente della FITP Angelo Binaghi prima delle votazioni per l’elezione del Presidente della Federazione per il quadriennio olimpico 2025-2028, dei Consiglieri Federali e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.

Oggi è un giorno speciale, un giorno di grande festa, la vostra grande festa, quella del tennis e del padel italiano. Oggi celebriamo questi quattro anni incredibili, nei quali abbiamo raggiunto i più grandi traguardi della nostra storia ultra-centenaria, i nostri atleti hanno ottenuto risultati inimmaginabili e anche noi, tutti insieme, abbiamo raggiunto grandi obiettivi organizzativi e associativi, con gli Internazionali BNL d'Italia e le Nitto ATP Finals, e li abbiamo ottenuti tutti insieme rendendo il tennis e il padel sempre più popolari, creando benessere per le nostre società sportive, i nostri ragazzi, i nostri insegnanti e, più in generale, per il nostro Paese.

Ve lo racconterò con delle immagini, che ci ricorderanno meglio le emozioni che abbiamo vissuto, lo farò poi utilizzando dei dati e dei grafici che ci daranno meglio la dimensione di quello che siamo e di quello che potremo diventare, e infine con alcune parole, il meno possibile, perchè credo che questo sia uno di quei casi nei quali sia opportuno lasciar parlare sopratutto i risultati.

In realtà, potrei anche non fare nulla di tutto questo e leggervi queste 10 righe che ho inaspettatamente trovato sulla mia scrivania qualche settimana fa. 10 righe scritte dal campione del mondo che ringrazia voi, noi, il nostro movimento, per quello che è riuscito a fare. Sono rimasto a bocca aperta per queste dieci righe che non potevano essere scritte meglio.

In queste righe c’è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.

C’è il nostro passato, perché quando siamo arrivati non abbiamo trovato il n. 1 del mondo che ci ringraziava, ma il n. 100 che oltretutto dichiarava di essere vittima di una Federazione inefficiente e parassita, che rifiutava con sdegno, e abbiamo dovuto convivere con questa situazione per lungo tempo.

Passare da quella situazione a questa significa che siamo riusciti tutti insieme a ridare efficienza e credibilità a un sistema, e sopratutto siamo riusciti a costruire un sistema educativo, un sistema che crea dei campioni ma, ancor prima, dei ragazzi per bene e delle persone in gamba.

C’è poi il nostro presente; grazie a Jannik, Lorenzo, Jasmine, Matteo, e a tutti gli altri siamo in vetta al mondo, siamo la Federazione che più cresce e vince in Italia, e possiamo contare su una generazione di fenomeni che ci farà impazzire ancora per anni.

E c’è infine il nostro futuro, perché noi non abbiamo difficoltà nel riconoscere il ruolo di leader e modello a Jannik, tanta è la convinzione che il nostro futuro debba essere costruito con il lavoro, tanto lavoro, per continuare a far crescere il nostro movimento.

La sala del Grand Hotel di Salerno dove si svolge la 62ª Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Tennis e Padel (Foto Sposito/FITP)

Quattro anni fa avevamo chiesto la vostra fiducia per affrontare la scalata più impegnativa possibile, l’organizzazione delle Nitto ATP Finals, che abbiamo fatto diventare la manifestazione sportiva indoor di più grande successo della storia di tutto lo sport Italiano. Ma per quanto vedessimo che i nostri ragazzi e le nostre stessero crescendo, nessuno di noi potesse pensare che da lì in poi sarebbero arrivati tutti i successi che abbiamo vissuto negli ultimi anni.

Difficile non emozionarsi nel rivivere questi momenti, e comunque anche nel padel siamo i primi dei nuovi arrivati, secondi in Europa solo alla Spagna che rappresenta uno dei nostri prossimi obiettivi. 

Cerchiamo allora di dare una dimensione a quello che sta succedendo.

Il tennis è uno sport individuale e come prima cosa conta far arrivare il più in alto possibile i propri migliori giocatori. Da questo punto di vista, oggi siamo i più forti al mondo, nessuna nazione al mondo ha i propri due miglior giocatori maschio e femmina, con una classifica così bassa come Jannik e Jasmine e anche sul versante delle gare a squadre, siamo gli unici ad averne vinto una, la Davis e fatto finale nell’altra, la Billie Jean King Cup.

Però più che alle performance di singoli atleti, che possono anche essere frutto di coincidenze fortunate, credo sia importante andare più in profondità per cercare di valutare se il sistema funziona.

Abbiamo sommato i punteggi acquisiti dai giocatori tra i primi 100 nel ranking ATP per ogni nazione. Anche in questo caso oggi siamo i primi al mondo. Ma è più interessante vedere come sia variato negli anni questo indicatore tra le nazioni che negli ultimi decenni hanno dominato il tennis mondiale: la Spagna di Rafa Nadal e Carlos Alcaraz, che ha dominato il tennis mondiale negli ultimi vent'anni; la Francia che ha una struttura di base e organizzativa unanimemente riconosciuta come la migliore al mondo pur senza avere campionissimi; e due nazioni che pur senza un sistema simile hanno beneficiato di grandi campioni come la Serbia di Novak Djokovic, e la Svizzera di Roger Federer e Stan Wawrinka. Noi oggi siamo nettamente più in alto degli altri, ma siamo sempre stati ultimi tranne quando la Serbia non aveva Djokovic, abbiamo avuto qualche segno di risveglio tra 2019 e 2020 perché Federer giocava meno e la Svizzera ha fatto meno punti di noi.

Qui si vede quello che è stato il nostro grande miracolo sportivo e quale debba essere la nostra prospettiva, e mi permetto di ringraziare pubblicamente Graziano Risi e Gianni Milan, il consigliere e il vice-presidente che seguono il Settore Tecnico.

Il nostro obiettivo deve essere realizzare un ciclo di medio-lungo termine come ha fatto la Spagna per continuare a essere leader nel tennis mondiali. Abbiamo due fattori che mi fanno ben sperare: il primo è l'età media dei nostri giocatori, che è notevolmente più bassa rispetto agli altri; e la minore dipendenza dal campione. Sinner che è numero 1 del mondo ha totalizzato meno della metà dei punti dei nostri giocatori tra i primi 100, una situazione molto diversa rispetto alla Spagna di Alcaraz e ancor di più della Serbia di Djokvoic. Dobbiamo cercare di portare più giocatori possibile nei top 100 e di spingerli a scegliere i migliori professionisti ai quali affidarsi.

Nel femminile lo scenario è diverso: non c'è una nazione che ha dominato per vent'anni. Noi con Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci siamo stati al vertice tra 2009 e 2015. Quando siamo venuti da voi quattro anni fa eravamo gli ultimi. Rispetto a potenze come la Francia, la Spagna e la Svizzera siamo in vantaggio anche se non siamo i primi al mondo perché siamo indietro rispetto agli Stati Uniti. Dobbiamo puntare ad avere un numero di ragazze quantitativamente superiore a quello attuale vicino a Jasmine Paolini e dobbiamo cercare anche di elevarne la qualità media.

Oltre alle vittorie in campo, è stato un quadriennio straordinario anche per quello che abbiamo fatto fuori dal campo. Il risultato più importante è stato forse convincere il Governo che il tennis e il padel fossero, durante il Covid, gli sport più sicuri da praticare.

E così mentre le palestre, le piscine, i campi da calcio, da basket, da pallavolo, da rugby sono rimasti chiusi, una grande massa di persone, in gran parte anche neofiti, superati i primi mesi di chiusura totale, si è riversata in massa nei nostri impianti facendo crescere di molto la nostra popolazione.

Lo si vede in modo evidente dai dati del tesseramento e comparandoli con quelli delle Federazioni degli altri sport più popolari in Italia che, in corrispondenza del 2021 hanno avuto, contrariamente a noi, un calo drammatico.

La seconda cosa importante è stata massimizzare la gestione e la redditività delle grandi manifestazioni. Abbiamo avuto le Nitto ATP Finals, e il dottor Marco Martinasso ne ha avuto una gestione egregia, gli Internazionali BNL d'Italia sono stati upgradati ed è volato il nostro fatturato commerciale. Questo ci ha permesso, e questa è la terza cosa importante, di destinare sempre più risorse alle nostre società sportive e alla scuola dell’obbligo (quasi il triplo rispetto al 2019).

Con queste tre cose abbiamo trasformato quello che sarebbe dovuto essere un periodo di grande difficoltà in una straordinaria opportunità di crescita per il nostro movimento, che ha saputo coglierla dando vita alla fase di maggiore espansione della storia della nostra Federazione.

E quindi questi sono i risultati :

  • le società sportive, che fino al 2020 hanno oscillato intorno alle 3.000, alla fine dell’anno saranno oltre 4.000 con oltre 1 milione di tesserati;
  • i tornei sono cresciuti del 42% dal 2019 (17.580)
  • le partecipazioni ai tornei del 38% (743.422)
  • le squadre iscritte ai campionati sono aumentate del 36% (27.926)
  • gli insegnanti, che erano poco più di 1000 nel 2006 oggi sono 13.770 e questo è il dato più importante per valutare l’impatto occupazionale della nostra crescita. Tutti noi sappiamo che per ogni insegnante nei circoli c'è almeno un addetto alla manutenzione o alla segreteria o ai servizi collegati come la ristorazione. 

Se vogliamo però valutare la situazione nel suo complesso, la grandezza che riassume tutte le altre e che rappresenta meglio il livello di sviluppo del tennis italiano è il valore della produzione, il volume di affari, il fatturato, un po’ quello che è il nostro Prodotto Interno Lordo.

Quattro anni fa, nel momento di maggior crisi economica della nostra storia che a causa del Covid aveva avuto una contrazione del 50% delle nostre entrate, crollate da 71 milioni di euro a 36. Avevamo fatto una previsione molto coraggiosa: vi avevamo proposto di triplicare il nostro fatturato aggregato. Abbiamo sbagliato. Abbiamo fatto molto di più.

Questo è il nostro piccolo miracolo economico. E l’andamento è anche notevolmente differente rispetto a quello degli altri grandi sport italiani. Siamo anni luce dalla pallavolo e dalla pallacanestro. Anche il calcio, il più grande di tutti, da cui dobbiamo imparare le cose buone e lasciar perdere quelle meno buone, ha nel bilancio preventivo del 2024 un ordine di grandezza sostanzialmente uguale ai 204 milioni del nostro pre-consuntivo del 2024. Per non parlare del CONI che oggi ha meno della metà del fatturato che noi pensiamo di raggiungere nel 2024.

E quindi oggi torniamo a chiedere il Vostro consenso perché riteniamo vitale trattenere le ATP Finals in Italia per altri cinque anni, fino al 2030. Riteniamo urgente adeguare la struttura degli Internazionali BNL d'Italia alla folla immensa che rischia di travolgerli. Vogliamo riuscire a mantenere nei prossimi quattro anni il nostro fatturato tra i 212 e i 240 milioni di euro e utilizzare le risorse che ne trarremo per far sì che in ogni scuola d'Italia si possa imparare a giocare a tennis, a pickelball e a padel. Vogliamo creare un piano importante di sviluppo dell'impiantistica, aiutarvi a realizzare nuovi campi da tennis, da padel e da pickleball perché bisogna adeguare in fretta gli impianti alla domanda che cresce di giorno in giorno; e continuare a creare valore per i nostri azionisti, che siete voi, per cercare di trasferirvi in misura ancora più grande le risorse che riusciamo a generare.

Oggi quindi ci riproponiamo, in definitiva, perché vogliamo insistere in maniera ancora più decisa nei nostri progetti, secondo le idee e i principi che ci hanno ispirati. Vogliamo provare ad esplorare i nostri limiti, e capire fino in fondo dove riusciremo a portare la crescita del tennis, del padel e del pickelball in Italia. 

Vogliamo diventare sempre più forti in campo con i nostri atleti, sempre più grandi fuori dal campo, perché vogliamo far crescere la passione e l’orgoglio di chi, come Voi, lavora quotidianamente per il tennis, il padel e il pickleball in Italia.

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