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Binaghi, l'invito a Giorgetti: "Accorpare le Federazioni funziona, l'abbiamo fatto vedere con il padel"

L'invito del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel al ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. "Gli Internazionali BNL d'Italia sono l’esempio di come un’organizzazione efficiente riesca a rispondere con successo ad una domanda di sport importante" ha detto Giorgetti.

18 maggio 2023

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, e accanto Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, durante l'incontro del ciclo

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, e accanto Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, durante l'incontro del ciclo "Vita da campioni" al Foro Italico (Foto Fioriti)

La dimensione industriale e sociale dello sport, l'obiettivo di accorpare le Federazioni con pochi atleti per liberare risorse e migliorare l'efficienza del sistema. Questi i temi affrontati da Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, nel primo degli incontri odierni del ciclo "Vita da campioni", promosso da Sport e Salute, FITP e da Kratesis, che si svolge nella Biblioteca dell’Accademia della Scherma al Parco del Foro Italico. All'incontro, condotto come di consueto dal Direttore Editoriale di Formiche Roberto Arditti, ha partecipato il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, insieme a Manuela Di Centa e Filippo Magnini, Legends di Sport e Salute, e al giornalista Rai Emilio Mancuso. "Gli Internazionali BNL d'Italia sono l’esempio di come un’organizzazione efficiente riesca a rispondere con successo ad una domanda di sport importante" ha detto Giorgetti.

"Vent'anni fa l'idea di far dialogare una grande federazione sportiva e la Coni Servizi, diventata Sport e Salute, ha fatto rinascere gli Internazionali BNL d'Italia. Questa manifestazione è decollata grazie alla tua riforma - ha detto Binaghi rivolgendosi al ministro Giorgetti -, che ha dato compiti chiari e precisi a Sport e Salute, trovando un soggetto che si potesse dedicare anima e corpo allo sport di base in modo chiaro, e ha permesso anche allo sport italiano di vincere tante medaglie, e avere grandi successi. Questi successi, che sono successi delle Federazioni, sono potuti arrivare perché la vostra riforma ha dato risorse alle Federazioni che prima avremmo potuto solo sognare". 

Al Ministro Giorgetti, Binaghi ha posto un tema di politica sportiva, partendo da un'analogia con una proposta di accorpamento delle scuole dell'obbligo con meno di 900 iscritti in Sardegna. "Mi rendo conto che questo significa maggiore efficienza e migliorare il diritto allo studio - ha detto -. Ma mi chiedevo: è possibile prendere una decisione così in un Paese che continua a permettere a Federazioni che hanno meno di 900 atleti sul territorio italiano di sopravvivere, che costano 3-4 milioni di euro l'anno? Quando noi con il padel abbiamo dimostrato che accorpare le Federazioni non significa ridurre o limitare o limitare il diritto a quello sport, ma anzi farlo esplodere in tutte le sue potenzialità? Non ne possiamo accorpare qualcuna e con quei soldi tenere aperte qualche scuola elementare e magari obbligare a fare quel tipo di sport che è stato accorpato con l'operazione di cui parlavo prima?"

Rispondendo al giornalista Emilio Mancuso, Binaghi ha tracciato un primo bilancio della prima edizione degli Internazionali BNL d'Italia dopo l'upgrade. "Questa prima edizione mi ha ricordato la prima delle Nitto ATP Finals. Lì avevamo un torneo completamente nuovo e il problema del Covid. Qui la prima volta con un impegno doppio per numero di atleti e un maggio piovoso come non si ricorda a memoria d'uomo. Così come successo a Torino, dove la seconda edizione poi è stata straordinaria, questo ci tempra e sarà il viatico per un'edizione ancora record l'anno prossimo. Poi come ci insegnano gli atleti bisogna cercare di alzare l'asticella, senza metterla troppo alta da passarci sotto. A me arrivare secondo non è mai piaciuto, credo sia legittimo sperare che tutte le curve continuino ad andare verso l'alto".

La doppia dimensione dello sport, quella industriale e quella sociale, è il nucleo fondante di Sport e Salute e della riforma del mondo dello sport. Una visione, ha detto il ministro Giorgetti che l'ha realizzata, confermata dai ministri e sottosegretari allo sport che sono arrivati dopo di lui al Governo: Spadafora, Vezzali e ora Abodi. "Il concetto che stava alla base è che lo sport si deve dividere in due dimensioni: quella economica, che compete nella globalizzazione a un livello di industria, con meccamismi e regole tipiche dell'industria; e poi la dimensione sociale, che è quella di promozione. Per promuovere devi essere nella scuola, investire nell'impiantistica di base che è la logica del PNRR. Nel PNRR abbiamo destinato 700 milioni per realizzare tanti impianti nei centri sotto i 50 mila abitanti e parchi attrezzati nei piccoli Comuni. Ovvero per l'impiantistica di base - ha detto Giorgetti -. Lo Stato non deve sussidiare, secondo me, progetti dove funzionano i meccanismi di mercato come gli stadi di calcio, che in tutto il mondo vengono fatti da imprese, le società di calcio, con uno scopo di lucro. Lo Stato deve far lievitare l'impiantistica di base, fare partecipare i ragazzi partendo dalle scuole, e questo è un investimento anche sanitario, in termini di prevenzione con risultati che vedremo in prospettiva".

Da sinistra: il giornalista Rai Emilio Mancuso; Manuela Di Centa; il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi; il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti; il presidente e ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli; Filippo Magnini; il direttore editoriale di Formiche, Roberto Arditti (Foto Fioriti)

Gli Internazionali BNL d'Italia, ha sottolineato Vito Cozzoli, "sono un esempio di come un evento sportivo possa generare sviluppo economico, impatto sul territorio, lavoro, possa essere motore di traino turistico. Questo è il modello di industry sportiva che stiamo proponendo. In tre anni di vita Sport e Salute ha gestito 2.3 miliardi di euro, mai erano state così tante le risorse dai tempi del Totocalcio". Risorse con cui è stata alimentata anche la dimensione di base dello sport. "Abbiamo tentato di realizzare una visione sociale dello sport, immaginato e realizzato progetti di quartiere, di inclusione. Quando siamo arrivati eravamo il quinto paese più sedentario d'Europa, oggi siamo l'undicesimo. Oggi 2 milioni di bambini fanno educazione fisica nella scuola primaria, prima erano 500 mila. Prima erano sei le federazioni presenti nella scuola, oggi sono quaranta". 

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