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La collaborazione tra strutture e risorse federali con le realtà private (club e accademie) è fondamentale nel processo di crescita dei più giovani. E durante le settimane dei tornei vive un momento decisivo. Per i ragazzi è una “palestra” importante
18 luglio 2021
Camminando tra un campo e l’altro al Trofeo Bonfiglio, il torneo Under 18 più importante d’Italia, li vedi sempre a bordo campo. A Milano come in tanti altri eventi, anche all’estero. Maglietta azzurra d’ordinanza e cappellino per ripararsi dalle ore filate di sole, sono i tecnici federali che supportano e monitorano l’attività degli atleti azzurri, così come la loro crescita. Ma in realtà fanno molto di più.
Il compito che svolgono in queste circostanze all’interno di quel puzzle che è il nuovo Sistema Italia, lo stesso che ha permesso di farci diventare un modello nel mondo (citato anche dal New York Times e preso a esempio dalla stampa francese) e di raggiungere risultati fino a pochi anni fa insperati e imprevedibili (vedi Berrettini in finale a Wimbledon).
“Il lavoro che svolgiamo quando accompagniamo i ragazzi in giro per tornei - spiega Giancarlo Palumbo, tecnico federale al seguito degli azzurri a Milano durante il Bonfiglio - è una parte importante di un sistema comunque più complesso, che prevede notevoli differenze a seconda delle categorie. Ma si tratta di un vero e proprio percorso”. Un unicum che pur contemplando modalità diverse rappresenta una catena consequenziale.
“Per spiegare l’importanza della presenza dei tecnici federali nei tornei - racconta Palumbo - non si può non partire dalla base. Cioè da tutta l’attività svolta a livello territoriale dai vari fiduciari regionali che garantiscono un monitoraggio complessivo su tutti i ragazzini e le ragazzine più promettenti delle rispettive regioni di competenza”.
In modo che nessuno passi inosservato o fuori dai radar. “Il passaggio successivo è quello dell’attività Under 12 e 14, che viene organizzata tramite la creazione di piccoli team di 3-4 atleti con al seguito un tecnico dedicato. Di solito si tratta di un team maschile e uno femminile per torneo. Poi si passa alla categoria Under 16, che si concentra sulle manifestazioni a squadre a carattere Nazionale”.
Il passo successivo è quello che coinvolge i tornei Under 18 e gli ITF, in pratica i tornei frequentati da chi sta maturando il proprio percorso d’eccellenza tennistica e vuole provare il salto verso il professionismo e il tennis dei circuiti. “Uno step che hanno fatto tutti, da Musetti a Berrettini, da Sonego a Sinner. In questa fase il lavoro svolto è di particolare importanza perché è una vera e propria ‘palestra’ per i più giovani, che proprio in quelle settimane toccano con mano le potenzialità della collaborazione tra federazione e team privati”.
Sì perché la politica che ha dato vita all’attuale Sistema Italia è basato anche su questo circolo virtuoso. “I momenti d’incontro sono diversi: ci sono gli stage nei centri federali, i raduni, ma anche le visite e il monitoraggio diretto del lavoro nelle varie strutture dei singoli. Insomma, atleti e coach vengono a casa nostra, e noi andiamo a casa loro”, riassume Palumbo.
Ma il supporto federale alla crescita degli atleti durante la loro attività non si limita a questo e, come detto, proprio negli appuntamenti più importanti del calendario agonistico trova la propria sublimazione. “C’è da premettere che si fa anche un lavoro preventivo di programmazione con i singoli giocatori e allenatori, si condividono calendari e obiettivi. E poi ci si mette sotto per raggiungerli”.
“La Federazione - sottolinea Palumbo - mette a disposizione una serie di supporti pratici, molto concreti, sotto vari aspetti. E facendolo non chiede un euro ai giocatori o ai loro staff, anzi contribuisce pure economicamente con le varie tipologie di contributi”. Il supporto federale può spaziare ad ampio raggio.
“Può succedere che qualche team privato o qualche maestro non possa, a volte, garantire la presenza accompagnando il proprio atleta nelle trasferte. Beh, noi mettiamo a disposizione i nostri tecnici. Non soltanto per quel che concerne la parte tecnica, ma pure per quella che è l’area di preparazione atletica, quella mentale, quella medica e così via…”.
Ogni giocatore ha le proprie esigenze, ogni team ha le proprie peculiarità. E così la Federazione ‘completa’ il puzzle. “Dipende molto dai singoli casi - dice ancora Palumbo - ma ci sono giocatori che hanno un allenatore, un preparatore fisico, ma non uno specialista nell’area mentale. A quel punto interveniamo noi, con professionisti come Lorenzo Beltrame, tanto per fare un esempio”.
Una sorta di supporto di altissima qualità quasi ‘on demand’, per semplificare molto. “Durante i tornei under 18 e i primi futures la collaborazione con giocatori e loro maestri serve proprio a questo. Per individuare le aree su cui può essere necessaria un’integrazione”. Senza contare che un supporto del genere, da parte di tecnici qualificati e di grande esperienza, fa bene anche ai maestri stessi, non solo ai giocatori.
“Ci sono allenatori che stanno sviluppando adesso la propria esperienza a livello internazionale, e che possono crescere molto. Il nostro obiettivo è anche quello di avere maestri sempre più completi e sempre più motivati, perché solo così, col loro lavoro, potranno trasmettere le giuste motivazioni ai loro giocatori, attuali e futuri”.
E poi c’è tutto un lavoro di reportistica che viene effettuato durante e dopo questo genere di appuntamenti. “Per ogni giocatore esiste una scheda personale che viene aggiornata di volta in volta”, spiega Palumbo. Una specie di ‘cartella clinica tennistica’ che riporta tutti i miglioramenti, i dettagli, le caratteristiche di ognuno fin dal primo giorno ‘d’osservazione’. “Si valutano i quattro aspetti fondamentali, tattica, tecnica, fisica e mentale, ma si scende anche molto più nello specifico”.
“Andiamo avanti così da 4, 5 anni - chiude Palumbo - e come sempre quando si imbocca una via nuova e ambiziosa, c’è stato bisogno di superare anche un po’ di scetticismo all’inizio. Ma adesso la bontà del percorso è chiara a tutti”. E così la collaborazione tra tecnici federali, maestri, coach e team privati - anche durante i tornei - continua a dare i suoi frutti.