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Binaghi: "Diritti tv su donne? Li abbiamo offerti ma Rai ha detto no"

Questa la risposta del presidente della FITP a LaPresse, replicando al direttore di Rai Sport Jacopo Volpi che ieri si era difeso dalle accuse di "discriminazione" tra tennis maschile e femminile della Europarlamentare M5S Carolina Morace adducendo come motivazione il rifiuto di SuperTennis

22 novembre 2024

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"Nessuno della Rai ci ha mai chiesto di dargli i diritti della Billie Jean King Cup. Anzi, è vero il contrario; noi li avevamo offerti a loro quale contropartita dei diritti simulcast del torneo Wta di Palermo". Così a LaPresse il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, replicando al direttore di Rai Sport Jacopo Volpi che ieri si era difeso dalle accuse della Europarlamentare M5S Carolina Morace, che aveva parlato di "discriminazione" della Rai tra tennis maschile e femminile. "Noi abbiamo chiesto i diritti a SuperTennis ma non ce li hanno dati", aveva detto a LaPresse Volpi.

"Purtroppo non è assolutamente vero - ha aggiunto Binaghi al telefono da Malaga, dove domani l'Italia si giocherà l'accesso in finale di Coppa Davis contro l'Australia - Nessuno della Rai ci ha mai chiesto di dargli i diritti della Billie Jean King Cup. Anzi, è vero il contrario; noi li avevamo offerti a loro quale contropartita dei diritti simulcast del torneo Wta di Palermo, che la Rai aveva però già subceduto a Sky", ha precisato Binaghi riferendosi alla trattativa con il servizio pubblico, che a quanto risulta a LaPresse risale al giugno scorso. "Dunque - conclude il numero uno della Federtennis - non è stato possibile procedere, come noi saremmo stati disponibili a fare perché per la Fitp la cosa più importante è la visibilità, non siamo una tv commerciale".

"Purtroppo non mi risulta che la Rai abbia mai chiesto i diritti a Supertennis per la Billie Jean King Cup. Gli investimenti che la Federazione italiana tennis ha fatto sin dall'inizio sul canale monotematico, sono sempre stati fatti per dare visibilità al nostro sport, anche in un epoca nella quale i diritti del tennis, e in particolare quelli delle gare femminili non li voleva nessuno e in Fed Cup c'erano Pennetta, Vinci e Schiavone".

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