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Contestualmente con il primo raduno stagionale dei Centri di aggregazione provinciali, è ripartito anche il progetto dei webinar per i genitori dei ragazzini di età compresa fra 8 e 10 anni. Un modo per condividere gli obiettivi formativi e innalzare anche le loro competenze, puntando a costruire attorno ai giovani quell’ambiente virtuoso determinante per fare strada
04 novembre 2024
Nei progetti del settore tecnico della Federazione Italiana Tennis e Padel, uno dei primi – e importantissimi – piani della piramide è formata dai CAP, i centri di aggregazione provinciali: una sorta di anello di congiunzione fra le 2.000 scuole tennis italiane e i primi raduni tecnici rivolti ai bimbi che le frequentano, di età compresa fra gli 8 e i 10 anni. Si tratta a tutti gli effetti di raduni provinciali riservati ai più piccoli (10 in tutto per ciascuna provincia), che poi sfoceranno come da tradizione nella Coppa delle Province, la prima competizione che i giovani tennisti in erba affrontano nel loro percorso con la racchetta, divisa in fase regionale, fase di macroarea e fase finale.
“Ormai da tempo – dice Michelangelo Dell’Edera – la nostra struttura conta un tecnico full time per ogni regione italiana, oltre a un totale di ben 155 fiduciari che lavorano con la FITP part time. 30 di questi hanno responsabilità sul territorio regionale, affiancando i tecnici full-time nei raduni riservati agli under 12, 14 e 16, ma anche nella Coppa Belardinelli e nella Coppa d’inverno. Gli altri 125 fiduciari sono invece operativi a livello provinciale, con un numero di tecnici per ciascuna provincia che può lievitare nelle più vaste e ricche di scuole tennis, da noi quindi ulteriormente divise in zone”.
Proprio i fiduciari sono i supervisori dei CAP e dell’attività per under 10: un piccolo universo che ha l’unico grande obiettivo di accrescere la cultura di tutte le componenti più importanti che costituiscono il sistema federale: tecnici, dirigenti, preparatori fisici, preparatori mentali e anche i genitori, a loro volta parte integrante del progetto. “La nostra idea – dice ancora Dell’Edera – è stimolata da una frase di Rudyard Kipling, autore de ‘Il libro della giungla’: la forza del branco è il lupo, ma la forza del lupo è il branco. Significa che tutte le componenti della squadra (branco) che ruotano attorno ai bimbi devono metterli al centro del progetto, per consentire loro di trasformare le capacità in abilità, e costruire un ambiente famigliare che sia il più virtuoso possibile. Pertanto, ognuno di questi 10 raduni non ha obiettivi di selezione, bensì formativi: puntiamo a mettere tutti i partecipanti nelle condizioni ideali per elevare le proprie capacità”.
All’interno dei 10 raduni provinciali per i ragazzini sono previsti 4 webinar nazionali, al quale sono invitati a partecipare tutti i genitori, parte integrante del progetto formativo targato FITP. Il primo seminario web, dal tema “La costruzione della squadra a supporto del giocatore in formazione”, si è tenuto nel pomeriggio di domenica 3 novembre (dalle 16 alle 17.30) e ha riscosso grande successo in termini di partecipazione. “L’obiettivo di questo progetto partito nel 2021 ma sperimentato negli anni precedenti – prosegue Dell’Edera – è quello di fornire ai genitori una cultura sugli obiettivi formativi che inseguiamo per i ragazzi, e farli partecipare attivamente al percorso. Pertanto, trattiamo argomenti dell’area mentale, motoria, tattico-tecnica, dell’alimentazione, della comunicazione, della tecnica degli attrezzi a non solo. Il tutto cambiando relatori a ogni webinar”.
Nel primo, per esempio, sono intervenuti lo stesso Dell’Edera, ma anche il docente ISF Rocco Marinuzzi che ha trattato il tema della costruzione dei giocatore universale, così come i responsabili dell’area mentale dell’ISF Antonio Daino e Francesca Carabelli. “Partendo dal presupposto che non esiste alcun genitore a non desiderare il bene del proprio figlio, è nostro compito arricchire le conoscenze di tutti. Dobbiamo costruire i presupposti per fare in modo che tutti siano pronti per affrontare un percorso che sia di qualità. L’obiettivo è di mettere tutti nelle condizioni di raggiungere il proprio alto livello, qualsiasi questo sia”.
Oltre ai quattro webinar, in tre degli altri sei raduni provinciali della stagione saranno sempre presenti i preparatori mentali dell’ISF: figure che data la tenera età dei bimbi non interagiscono direttamente con loro, bensì proprio con i genitori. “Il tutto – dice ancora Dell’Edera – per enfatizzare le famose ‘tre P’ delle quali parla il noto psicologo di fama internazionale Jean Cotè, peraltro nostro ospite all’ultimo Simposio del 2023 al Foro Italico. Secondo Cotè, nei ragazzi di questa fascia d’età è importante valorizzare partecipazione, performance e personal development (sviluppo personale). La partecipazione come un mezzo per alimentare divertimento e salute; la performance per innalzare le competenze e l’autoefficacia percepita da ciascun ragazzo; lo sviluppo personale per fare sì che attraverso il tennis, sport che stimola la costruzione della personalità di ogni singolo individuo, i ragazzi possano costruirsi un’autostima importante in campo e fuori”.
Queste “3 P” si legano alle “4 C”: competence (competenze, come quelle motorie da arricchire), confidence (fiducia, quindi autostima: creare i presupposti didattici per poter mettere i bimbi nelle condizioni di tornare nelle scuole tennis), connection (connessione: relativa tutti componenti squadra che devono mettere i bimbi nelle condizioni di diventare campioni di se stessi, prima che di tennis) e character (carattere, mentalità), per costruire persone di qualità. “In questo senso – spiega ancora Dell’Edera – mi piace sottolineare che i risultati dei nostri campioni che oggi ci troviamo a festeggiare sono figli di un percorso iniziato 15 anni fa, proprio con queste progettualità. Perché abbiamo dei grandi campioni, ma prima ancora delle grandi persone”.
Sempre nell’ottica di arricchire le competenze dei ragazzi, per il 2025 degli under 10 l’ISF ha studiato due novità importanti. La prima riguarda la Coppa delle province: al di là dei 9 incontri ufficiali di ogni sfida (7 singolari e 2 doppi, divisi per fasce d’età), nella prossima edizione della competizione verranno organizzati anche degli incontri non ufficiali di doppio, con regole didattiche ben precise studiate per favorire l’apprendimento di determinate azioni di gioco. Il tutto in spazi ristretti, per stimolare servizio, risposta e gioco di volo.
L’altra novità, invece, è la nascita della categoria under 9 nel circuito Road to Torino, fino a quest’anno riservato alle categorie intermedie under 11 e under 13, e nato con l’obiettivo di permettere ai giocatori al primo anno da under 12 e under 14 di disputare nell’arco della stagione un numero adeguato di partite, obiettivo altrimenti difficile da raggiungere a causa delle differenze psicofisiche nei confronti di avversari di un anno più grandi. “Dal prossimo anno – chiude Dell’Edera – ci sarà anche il circuito under 9. Il tutto, proprio come raduni, Coppa delle Province e altre attività, col grande obiettivo di diffondere nei nostri ragazzi più piccoli un’intelligenza motoria universale”.