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Arriva il pickleball: regole e storia del tennis 'in slow motion'

Andiamo alla scoperta di un nuovo sport che sta incontrando l’interesse degli appassionati: il pickleball. Divertente e veloce, si gioca essenzialmente in doppio ma anche il singolo è molto apprezzato. Una disciplina, propedeutica al tennis, destinata a diventare un must tra gli amanti della racchetta

20 gennaio 2023

Facile da imparare, estremamente divertente, ritmo veloce, scambi potenzialmente lunghi. No, non state leggendo l’ennesimo articolo sul fenomeno padel, bensì su un altro sport che promette di diventare presto molto popolare. Parliamo del pickleball, una disciplina destinata a diventare un must tra gli amanti della racchetta, una sorta di 'tennis in slow motion', come la definiscono gli appassionati. Le nuove generazioni l’hanno già sposata, soprattutto negli Stati Uniti, dove risulta essere lo sport con la più rapida crescita, contando ad oggi circa sei milioni di praticanti e centomila tesserati presso la USA Pickleball Association.

La rapida crescita degli appassionati sembra essere stata favorita dal periodo pandemico che ha aumentato in maniera esponenziale e in breve tempo il numero dei giocatori impegnati. Basti pensare che in soli 18 mesi sono entrati a far parte della International Pickleball Federation ben 37 Paesi e ora l’obiettivo - neanche a dirlo - è quello di far diventare questa attività sportiva una disciplina olimpica.

Che cos'è il pickleball?

Il pickleball è uno sport che combina elementi di tennis, badminton e ping pong. Si gioca quasi sempre in doppio, ma anche il singolo è molto popolare e divertente, soprattutto per chi cerca una sfida più complessa o vuole consumare più calorie.

 

Un po’ di storia

Nato nel 1965 negli Stati Uniti, è oggi, come detto, uno degli sport più amati oltreoceano e la sua popolarità sta ultimamente conquistando la vecchia Europa. Lo ha inventato un membro del congresso degli Usa, Joel Pritchard, insieme agli amici Bill Bell e Barney McCallum. Il loro obiettivo era quello di intrattenere e far divertire i bambini annoiati in vacanza con delle attrezzature facili da reperire. Non a caso, oggi questa disciplina è molto diffusa nelle scuole statunitensi che hanno nel programma il pickleball come attività fisica per gli allievi.

In Italia è arrivato solo nel 2018, quando è stata fondata l'Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Qui, nel 2017, sono stati costruiti i primi tre campi dedicati, dove si allenano gli atleti della rappresentativa nazionale. L'AIP è membro ufficiale dell'International Pickleball Federation e, nell'estate del 2018, ha organizzato la seconda edizione della Bainbridge Cup, competizione intercontinentale a squadre collegata alla prima edizione dell'Italian Open International Championships, evento disputatosi a Montesilvano dal 18 al 22 luglio 2018. Questa sorta di coppa del mondo ha messo di fronte Nord America ed Europa: dopo aver vinto anche l'edizione di Madrid dell'anno precedente, il Nord America si è riconfermato squadra vincitrice.

Dove si gioca

La prima cosa che salta all’occhio, guardando un match di pickleball, sono le dimensioni molto ridotte del campo da gioco. Il campo, in pratica, ha le dimensioni di quello del badminton, e misura 6,10 x 13,41 metri. In questa area si può giocare in singolo (uno contro uno) o in coppia. La rete che divide le due metà campo deve essere alta almeno 86,36 centimetri al centro e 91,44 agli estremi. Ogni metà campo contiene due parti uguali, denominate area di servizio a destra e sinistra; e inoltre un’area di 2,13 metri a ridosso della rete, denominata “kitchen” (cucina), che in pratica è una “no volley zone”, ovvero una zona del campo nella quale è vietato colpire la palla al volo.

Gli attrezzi: racchette e palle

Si gioca con racchette con piatto solido, senza fori, che possono essere di legno, metallo o grafite. La palla è grande quanto quella da tennis ma è più leggera (pesa tra i 21 e i 29 grammi), circa la metà rispetto a quelle da tennis. Fatta in plastica, la sua particolarità è che è forata e cava (per evitare di essere “vittima” del vento) ed è diversa a seconda che si giochi indoor o all’aperto.

 

Come si gioca: il servizio

Come nel tennis, la battuta deve essere eseguita in diagonale, da dietro l’area di battuta (partendo da destra) e alternando ogni servizio; con entrambi i piedi dietro la linea di fondo, lasciando cadere la palla con una mano e colpendola con la racchetta da sotto e soprattutto eseguendo il colpo non oltre l’altezza della cintura (come nel padel).

Affinché sia valido, il servizio deve atterrare nell’area di gioco diagonalmente opposta a quella di battuta ma non nella “kitchen” o sulla linea che la delimita.

Attenzione: è consentito un solo tentativo di servizio e non è previsto il 'let'. In una partita a coppie, dopo il primo servizio sbagliato, sarà il partner ad avere la possibilità di riprovarci. Soltanto in caso di doppio errore, la possibilità di battere passerà alla coppia avversaria. Colui che serve, il battitore, continuerà il servizio, alternandone uno da destra e uno da sinistra, fino a quando non perderà il punto.

Come si gioca: la risposta

Ogni volta che si sbaglia la battuta, l’avversario ottiene il punto e il diritto a servire. In caso di servizio valido, ovvero quando la palla entra nella giusta area di gioco, bisogna rispondere e chi lo fa deve far rimbalzare la palla non più di una volta e rimandare la palla oltre la rete colpendola una sola volta (come nel tennis). Esiste la regola del "terzo colpo": dopo il servizio, è necessario far rimbalzare la palla prima di tirarla dall’altra parte del campo. Ossia, chi deve rispondere al servizio può colpire la palla solo dopo averla lasciata toccare il campo. Lo stesso vale per colui che batte, il quale deve lasciare rimbalzare la palla prima di colpirla nuovamente. Successivamente a ciò è possibile effettuare le volèe.

 

Il punteggio

Ma come si vince un match di pickleball? Niente di complicato: il punto termina quando la palla rimbalza due volte nel campo avversario, va in rete, finisce fuori dai limiti del campo o se l’avversario colpisce la palla al volo nella “no volley zone”.

Attenzione: si fa punto soltanto se si è in possesso del servizio (come accadeva un tempo nella pallavolo prima dell’introduzione del rally point system). Se si commette un errore quando si è al servizio, l’avversario ottiene il diritto a battere ma non fa il punto. Vince il gioco chi raggiunge prima quota 11 punti, mentre in caso di parità a 10 bisogna distanziare l’avversario di almeno due punti (solo in alcuni casi viene utilizzato il killer-point). La partita si vince al meglio dei 3 giochi a 11. Il direttore del torneo può scegliere che alcuni giochi o tutti arrivino a 15 o a 21, vincendo sempre con uno scarto di 2 punti. La sequenza corretta nel dire il punteggio è: dire prima di tutto il punteggio di colui che serve, successivamente il punteggio del ricevitore e alla fine se si tratta del battitore 1 o 2. 

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