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Road to Torino, il circuito per la formazione dei giovani (con vista Finals)

''Road to Torino'' è il nome di un circuito importante dedicato ai giovanissimi. Un circuito che la FITP e l'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi hanno fortemente voluto per completare l'offerta dedicata ai ragazzi. L'obiettivo? Mettere i bimbi al primo anno nella categoria Under 12 e 14 nelle condizioni di poter disputare le partite necessarie per migliorare

17 settembre 2024

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La corsa verso Torino non è solamente quella dei big del circuito, che hanno l'ambizione di arrivare tra i migliori 8 al mondo e dunque alle Nitto ATP Finals di novembre. 'Road to Torino' è anche il nome di un circuito importante dedicato ai giovanissimi. Un circuito che la FITP e l'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi hanno fortemente voluto per completare l'offerta dedicata ai ragazzi e continuare nel miglioramento del lavoro di formazione continua.

Lo spiega bene Michelangelo Dell'Edera, direttore dell'ISF e grande sostenitore dell'iniziativa. “Ci siamo inventati questo Circuito Road to Torino per Under 11 e Under 13 – sottolinea – per mettere i bimbi al primo anno nella categoria Under 12 e 14 nelle condizioni di poter disputare le partite necessarie per migliorare e per avere un confronto con i pari età, ma anche per riuscire a completare il numero di match ritenuti utili all'interno del loro percorso formativo. Uno dei nostri successi nasce dal fatto che non valutiamo per l’individuazione di futuri talenti solamente l'area competitiva, ma anche tutte le altre: quella motoria, quella mentale, quella relativa allo sport vision e via dicendo. Abbiamo dunque bisogno di innalzare ulteriormente il confronto, per mettere i ragazzi e le ragazze nelle condizioni di avere più momenti in cui trovano termini di paragone da poter valutare. Il risultato non conta, come sappiamo, non è al primo posto: a questa età conta la formazione, in termini di qualità e quantità”.

Le indicazioni di Michelangelo Dell'Edera (foto Sposito)

Le indicazioni di Michelangelo Dell'Edera (foto Sposito)

Il Road to Torino si svilupperà attraverso due tappe in ogni regione: la prima dal 23 al 29 settembre, la seconda dal 19 al 27 ottobre. Mentre il Master finale si giocherà a Torino nella settimana dal 10 al 17 novembre, ciò significa che andrà in scena in contemporanea alle Nitto ATP Finals dei campioni. Una concomitanza che spingerà ad avere ancora più partecipanti e ancora più agonismo, rispetto a quanto si potrebbe pensare di trovare in un evento di questa categoria. Nelle due tappe preliminari si giocheranno singolari (maschili e femminili) e doppi (sempre per entrambi i sessi), mentre il Master sarà riservato ai soli singolaristi. Sono accorpate come se fossero una unica regione il Piemonte e la Valle d’Aosta, l’Abruzzo e il Molise, la Puglia e la Basilicata e infine le province di Trento e Bolzano. Al Master finale saranno ammessi i migliori due delle classifiche regionali delle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Oltre al migliore delle rimanenti regioni d’Italia.

Se dunque ci sarà tanto agonismo, per cercare di prendersi i posti utili per approdare a Torino, il focus rimane puntato sulla formazione. Ribadendo un concetto caro all'ISF: prima le persone, poi i giocatori. “Durante la Coppa Belardinelli – continua Dell'Edera – i capitani delle squadre mi raccontavano alcuni episodi significativi del passato più o meno recente. Per esempio, quelli di Emilia Romagna e Toscana mi dicevano che i risultati peggiori delle rispettive squadre sono arrivati quando nel team c'erano futuri professionisti di straordinario valore come Raffaella Reggi, Sandra Cecchini, Paolo Lorenzi e Filippo Volandri, poi tutti entrati come minimo fra i primi 33 al mondo. Il vero obiettivo dunque è quello formativo, in ogni competizione che mettiamo in pista. Il Road to Torino Under 11 e 13 ci permette di creare confronto e si collega ai Campionati italiani che si giocheranno nel mese di settembre. Se è vero che curiamo la qualità, la quantità di bambini che tramite le scuole fanno attività ci ha imposto di organizzare le competizioni per gli scudetti secondo l'anno di nascita e non per categoria”.

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Il tutto con una particolarità del 2024 che passa dai Centri federali di Tirrenia e Formia. “L'Under 16 maschile sarà disputato proprio a Tirrenia – sottolinea il direttore dell'ISF – mentre la corrispondente prova femminile si giocherà a Formia. Abbiamo deciso di portare queste competizioni nei Centri tecnici nazionali per consentire ai vari maestri e ai coach di avere un ulteriore momento di confronto, utile ai nostri tecnici per costruire i progetti Over 16, per traghettare i ragazzi verso l'attività Juniores e poi verso quella dei professionisti. Partiamo con il circuito Kinder, dallo Junior e al Super Next Gen, proseguiamo con il Road to Torino, per poi sfociare in tutti gli altri progetti che hanno sempre un tratto in comune”. 

La chiusura è dedicata alle ragazze, perché sulla spinta dei risultati di Jasmine Paolini, anche il tennis femminile sta vivendo un momento di grande popolarità a livello giovanile. “Nella Coppa delle regioni Under 12, a conferma dell'entusiasmo suscitato dai risultati di Jasmine, abbiamo viste tante bambine che giocano molto bene a tennis. Loro e le loro famiglie devono tuttavia avere pazienza e non avere fretta di ottenere risultati immediati. Del resto proprio la nuova top 10 Paolini è la riprova di quanto questo aspetto sia importante, come è stato per tante altre azzurre, da Martina Trevisan in poi. Le nostre ragazze forse maturano tardi rispetto ad altri Paesi, ma possiamo e dobbiamo aspettarle, curando nel frattempo ogni dettaglio della loro crescita”. 

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