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Il Festival dello sport esalta il boom del tennis - Video

A Trento va in scena l'edizione 2021 del Festival targato Gazzetta dello Sport. A fare il punto della crescita straordinaria del tennis, nell'incontro presentato come 'Finals azzurre e il boom del tennis italiano', è stato il presidente federale Angelo Binaghi. Insieme a lui, in sala Depero, anche Filippo Volandri, ct della Nazionale di Davis, e Paolo Lorenzi

08 ottobre 2021

A Trento in questo fine settimana va in scena l'edizione 2021, nuovamente dal vivo dopo le cautele necessarie nel 2020, del Festival dello Sport targato RCS Gazzetta dello Sport. E, tra gli sport italiani, il tennis ha ormai acquisito un ruolo centrale, fondamentale, diventando popolare come mai era accaduto in precedenza. Merito degli atleti, dei circoli, dei dirigenti. A fare il punto della crescita straordinaria del nostro mondo, nell'incontro presentato come 'Finals azzurre e il boom del tennis italiano', è stato il presidente federale Angelo Binaghi. Insieme a lui, in sala Depero, anche Filippo Volandri, ct della Nazionale di Davis, e Paolo Lorenzi.

“Adesso – ha spiegato Binaghi – la situazione è praticamente capovolta rispetto a 20 anni fa, grazie a una coincidenza di fattori positivi mai vista nella storia del nostro sport. Il primo fattore sono gli straordinari risultati dei ragazzi, con le ragazze che stanno accorciando le distanze. Poi abbiamo l'organizzazione di manifestazioni tra le più importanti al mondo: partendo da Roma, con un upgrade che è notizia recente, proseguendo con le Next Gen ATP Finals di Milano, le Nitto ATP Finals di Torino, la Davis, i tornei Atp 250, i Wta di Palermo e Courmayeur. Poi ci sono i circoli, le scuola Sat, i campi da padel sempre pieni. Siamo in presenza di un fenomeno di massa che non riguarda solo uno bensì due sport, di fronte a un momento di crescita impetuoso”.

Il ruolo centrale dunque spetta al tennis, ma il padel sta prendendo sempre più spazio nella famiglia allargata delle racchette tricolori. “Il padel è il fenomeno più incredibile dello sport italiano, cresce con percentuali straordinarie. Dalla Sicilia all'Alto Adige, attrae investimenti privati e appassiona. Si tratta di un fenomeno che per fortuna gestiamo direttamente noi, perché altrimenti avrebbe creato una concorrenza pericolosa. Tornando al tennis, tutto è cominciato con le straordinarie ragazze negli anni scorsi, passando poi dagli ottimi tecnici e dagli ottimi dirigenti, adesso anche da quegli atleti straordinari che non sono solo top players, ma anche bravissimi ragazzi. Abbiamo il biglietto da visita migliore perché tennis e padel diventino sempre più popolari”.

Novembre sarà un mese di fuoco, il più impegnativo della storia del tennis italiano. Speriamo di uscirne indenni, perché nel mentre c'è anche da gestire altro: ci sono i grandi risultati che i nostri ottengono in giro per il mondo, c'è da assecondare la crescita impetuosa del nostro movimento. Non avremmo mai potuto pensare di poter gestire tutto questo, ma siamo di fronte a prospettive inimmaginabili solo pochi anni fa”.

È entusiasta del momento che sta vivendo il tennis italiano anche il ct di Davis Filippo Volandri. “A Indian Wells – spiega – Matteo Berrettini giocherà in doppio con Jannik Sinner. Ognuno nel team farà la sua parte, e sappiamo che dobbiamo avere più piani per essere sempre competitivi. C'è questa prova in corso perché è giusto fare squadra, è un altro tassello per arrivare a questo obiettivo. Abbiamo giocatori che vengono da percorsi diversi, con età diverse. Ho parlato con Sinner e Piatti a New York, abbiamo cercato di capire come gestire il concetto di squadra, è c'è stata grande disponibilità da parte loro”.

Per spiegare il boom del tennis ci vorrebbere almeno un paio d'ore. Per prima cosa diciamo che c'è una Federazione che ha investito molto sul settore tecnico, abbiamo cambiato il modo di allenare i ragazzi, abbiamo cambiato le relazioni con i giocatori e abbiamo fatto squadra. Abbiamo un Challenger e un ITF a settimana, così i nostri pro possono accelerare il processo di crescita. Ora non dobbiamo sederci, ma continuare a lavorare, allargare la base ulteriormente. Sinner e Musetti? Hanno 20 anni, hanno bruciato le tappe, bisogna applaudire per la loro crescita, anche quando a volte si inciampa e poi ci si tira su: loro lo fanno sempre bene e velocemente. Berrettini ha margini importanti, sta lavorando sul sentirsi uno dei big, lui impara tanto dalle sconfitte, come ha fatto quest'anno. Non è facile arrivare lassù e migliorarsi. infine, non dimentichiamo Sonego, in crescita costante da tanti anni”.

Il capitano di Coppa Davis Filippo Volandri (foto Sposito)

Infine, Paolo Lorenzi, ritiratosi dal tennis dei pro da poche settimane eppure ben intenzionato a rimanere nell'ambiente per portare la sua esperienza a chi inizia il percorso verso l'alto livello. “Spero di portare la mia passione, quella che mi ha accompagnato in tutti questi anni, e di trasmetterla agli appassionati e ai giocatori, magari anche a qualche ragazzino. Ho appena inaugurato due campi a Siena, dove abito quando sto in Italia. Ma i progetti futuri sono legati soprattutto alla collaborazione con la Fit come allenatore. I nostri campioni attuali sono bravissimi ragazzi, e possono migliorare ancora. Hanno allenatori fra i migliori al mondo e sono seguiti in maniera perfetta. Noi siamo pronti a goderceli. Io da qualche tempo vivo negli Usa, e spesso mi chiedono come mai l'Italia è un punto di riferimento a livello mondiale. Adesso ci vedono come un Paese guida e questo ci riempie di orgoglio".

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