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L’ultima riunione del settore tecnico FITP ha condotto a un ulteriore sviluppo dei Centri di aggregazione provinciale e dei Centri periferici di allenamento, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il filo conduttore di tutti i raduni sarà la didattica della risposta al servizio, colpo sempre più importante nel tennis moderno
25 settembre 2023
Nelle ultime settimane la regione Emilia-Romagna è al centro delle attività della Federazione Italiana Tennis e Padel. Oltre al girone di Coppa Davis di Bologna e le varie iniziative promozionali a esso collegate, e ai Campionati Europei under 16 al via oggi in quattro diversi club di Parma, fra le città protagoniste c’è stata anche Sassuolo, sede di una riunione di tre giorni del settore tecnico, nella quale sono state determinate una serie di progettualità dal punto di vista organizzativo, approvate dal Consiglio Federale.
Fra le novità per i mesi a venire, la più importante riguarda i Centri di aggregazione provinciale di formazione (CAP), che accolgono i bimbi di 8, 9 e 10 anni d’età, e rappresentano un anello di congiunzione fra le scuole tennis e la prima figura tecnica che i ragazzini incontrano nel loro percorso, ossia i fiduciari dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”. “Si tratta di figure – spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’ISF – che hanno un compito straordinario a livello provinciale e regionale, in quanto rappresentano dei veri e propri talent scout che affiancano il lavoro dei tecnici federali full time impegnati sul territorio nazionale”.
In sostanza, oltre che nella qualità in costante crescita, lo sviluppo è soprattutto dal punto di vista quantitativo, col numero dei raduni tecnici annuali che da 8 diventeranno 10. “Questo – aggiunge Dell’Edera – perché nell’ultimo biennio ci siamo resi conto le attività dei raduni incidono notevolmente sui cosiddetti ‘compiti a casa’, ossia ciò che poi i ragazzi vanno a svolgere con i loro insegnanti all’interno delle varie scuole tennis. Il raduno è una preziosa opportunità di confronto sia per i ragazzi sia per gli insegnanti di questi bimbi talentuosi, che si trovano a raccogliere, da parte dell’ISF e del settore tecnico under 16, una serie di nozioni da sviluppare poi nella loro quotidianità, costruendo così una realtà sempre migliore”.
Dal punto di vista organizzativo, il progetto dei CAP proporrà anche ben quattro webinar online rivolti ai genitori dei ragazzi, altra componente fondamentale per la costruzione di un progetto virtuoso. “Saranno coinvolti tutti i professionisti che collaborano attivamente con la nostra federazione, in quattro webinar che cambiano di anno in anno, evolvendosi costantemente”.
Ci sarà spazio per area tecnica, tattica, motoria e alimentare, ma anche per aspetti relativi alla comunicazione a al linguaggio del corpo che i genitori devono imparare a utilizzare quando i loro figli competono, così come una parte sull’area tecnica e fisica degli attrezzi, utile a evidenziare le tappe evolutive che bisogna imparare a rispettare. “Mi piace definirli dei webinar di in-formazione: informano i genitori, ma contribuiscono anche al processo di formazione determinante all’interno del nostro sistema”.
Un’altra delle novità emerse dalla riunione di Sassuolo riguarda la modifica e l’ampliamento del progetto CPA (Centri periferici di allenamento e formazione) rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 16 anni, ma anche del suo successivo sviluppo su scala regionale. “Anche in questo caso – spiega ancora Dell’Edera – abbiamo aumentato il numero dei raduni, proponendoli a week-end alternati per le categorie under 11, 12, 13 e 14, mentre fino allo scorso anno se ne svolgeva uno solo al mese. Per quanto riguarda gli under 15 e 16, invece, abbiamo strutturato due nuove iniziative utili ad accrescere ulteriormente il confronto”.
La prima riguarda l’istituzione di una sorta di CPA di macroarea, che raduneranno nella stessa sede – per un weekend al mese – i ragazzi più talentuosi di regioni limitrofe, così ad ampliare il confronto interregionale. La seconda, invece, riguarda degli altri raduni regionali con cadenza mensile, ma che andranno a coinvolgere nello stesso contesto anche gli under 18. “Questo perché abbiamo ricevuto una richiesta, a livello regionale, di poter continuare a lavorare anche con quei ragazzi di 17 e 18 anni che ancora non si esprimono in maniera competitiva a livello internazionale. Questo per offrire loro i mezzi per avere una ulteriore spinta emotiva, e magari mettersi in evidenza per una convocazione nei Centri Tecnici Nazionali di Tirrenia e Formia”.
Il filo conduttore di tutti i raduni per la stagione 2023-2024 sarà la massima attenzione data alla didattica della risposta al servizio. “Nel modello di prestazione la risposta ha avuto una evoluzione sempre più importante – dice ancora il direttore dell’ISF – diventando determinante. Lo vediamo soprattutto a livello maschile: in certi casi per vincere una partita basta mettere a segno un break per set. E anche fra le donne si tratta ugualmente di una azione determinante per avere successo nei singoli incontri. Pertanto abbiamo costruito una didattica che abbraccia tutte le fasce d’età, dai 6 ai 16 anni, per poter insegnare ai ragazzi l’universalità della risposta”.
Gli esempi di Novak Djokovic e Coco Gauff, campioni dell’ultimo Us Open, sono i più lampanti. “Entrambi hanno dimostrato che saper variare continuamente la posizione in risposta, secondo una strategia condivisa con i propri coach, può diventare importantissimo perché permette di non dare riferimenti all’avversario che serve”. Ma attenzione, perché non verranno trascurati nemmeno tutti gli altri aspetti. “Il focus sarà sulla risposta, ma non tralasceremo niente, perché nel tennis il concetto di universalità riguarda ogni singola azione di gioco. Tutte richiedono la capacità di rispondere a diverse situazioni”.
Al di là dei progetti dal punto di vista organizzativo, nella tre giorni di Sassuolo sono intervenuti tutti i professionisti che collaborano con la Federazione, i quali hanno enfatizzato diversi aspetti dei loro ambiti di lavoro. “Un processo – continua Dell’Edera – che riteniamo importantissimo, per dare ai nostri tecnici più informazioni possibile, così che a cascata possano essere trasferite sull’intero territorio nazionale, ai fiduciari e quindi agli insegnanti dei ragazzini di talento”.
“La sinergia fra l’Istituto e il settore tecnico under 16 è essenziale per innalzare la conoscenza di tutte le figure coinvolte in queste progettualità: maestri, giocatori, preparatori atletici, educatori alimentari, dirigenti e non solo. In tutto ciò, la settimana di Coppa Davis regala sempre spunti importanti, poiché ogni sera, oltre a preparare gli incontri con i ragazzi e l’intero team di allenatori, ci si trova a discutere e analizzare diversi aspetti dell’intero movimento nazionale. Così raccogliamo vari input da sviluppare”.