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Binaghi a TG2 Post: “Adesso ci manca solo vincere Roma”

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel è intervenuto all’appuntamento di approfondimento quotidiano di Rai2 insieme al capitano del team campione di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin

12 aprile 2025

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi a Tg2 Post

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi a Tg2 Post

Si è parlato del momento d’oro del tennis italiano a TG2 Post, l’appuntamento quotidiano di approfondimento di Rai2. Sette giocatori in top cinquanta, due Coppe Davis consecutive ed una Billie Jean King Cup (festeggiati anche con il Presidente Mattarella al Quirinale) hanno scatenato la passione di tanti ragazzi e ragazze che affollano i centri sportivi sognando di essere i Sinner o le Paolini di domani.

Con Lorenzo Musetti che domani (domenica) giocherà la finale a Monte-Carlo e Cobolli e Darderi che domenica scorsa hanno vinto a Bucarest e Marrakech è l’ennesima settimana da favola per il tennis tricolore. “E’ un momento straordinario in cui i ragazzi si esaltano e si trascinano l’un l’altro - ha sottolineato il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi -. Noi non vediamo l’ora di rivedere Jannik in campo a Roma ai primi di maggio, ma nel frattempo gli altri ragazzi, e direi anche le ragazze perché nel frattempo Jasmine ha fatto semifinale a Miami, ci stanno rendendo questa attesa molto più leggera. Oggi è il giorno, anzi la settimana di Lorenzo Musetti e domani tutta l’Italia farà il tifo per lui”.

Jannik Sinner al Galà dello sport altoatesino

Jannik Sinner al Galà dello sport altoatesino

Intanto proprio Jannik Sinner domenica potrà riprendere gli allenamenti e prepararsi al meglio per gli Internazionali BNL d’Italia al Foro Italico fra tre settimane, dove rientrerà nel tour ancora come numero uno del mondo. Il 4 maggio terminerà infatti la squalifica di tre mesi, accettata a malincuore pur di lasciarsi alle spalle la “questione clostebol”.

Il 23enne di Sesto Pusteria si è però tenuto impegnato: macro-cicli di preparazione atletica, ma anche sci, go-kart e bicicletta. Ieri (venerdì) a sorpresa ha partecipato al Galà dello sport altoatesino a Merano: “Alla fine mi ha fatto anche bene questo tempo lontano dalle competizioni - ha detto Jannik - avevo tanta pressione l’anno scorso, avevo tante difficoltà che dovevo reggermi in piedi. Ha fatto bene a me e al mio team: ho fatto tante cose diverse, sono stato con la famiglia e con gli amici. Mi fa piacere rientrare da numero uno ma in un altro senso non deve essere questo l’obiettivo. Speriamo di partire al meglio possibile a Roma, che per me è un torneo importante, che sarà però il torneo di preparazione per Parigi. E poi vediamo come va”.

Non ci sono dubbi che a Roma Jannik si farà trovare pronto. “Sinner mi pare che abbia dimostrato in quest’ultimo anno che è pronto a qualunque rientro, a qualunque situazione da affrontare, a prescindere dalle condizioni nelle quali è inserito - ha detto Binaghi -. Certo, tornare dopo tre mesi di assenza non è il massimo della vita però Jannik ci ha fatto vedere lo scorso anno di saper reagire a situazioni molto più problematiche e difficili di quelle che dovrà affrontare al suo rientro a Roma. Quindi siamo fiduciosi e c’è una grande attesa”.

Attesa che significa folla di appassionati. “Noi insieme a Sport e Salute, con la quale gestiamo il torneo, abbiamo dovuto adeguare il site a questa nuova era di grande passione dei tifosi italiani - ha detto ancora il presidente della FITP -. L’anno scorso pur senza avere Sinner ed Alcaraz, Berrettini, e con Musetti e la Paolini a mezzo servizio abbiamo avuto in alcuni giorni seri problemi di contenimento della valanga di persone che sono arrivate al Foro Italico. Quest’anno che invece li avremo tutti abbiamo pensato fin dall’inizio di raddoppiare la grandezza. Come gestiremo Sinner? Mi sembra che si sappia gestire egregiamente. Con il suo staff ha dimostrato di saper gestire situazioni ed affrontare qualunque problematica. Certo noi abbiamo per la prima volta nella storia non solo un grandissimo torneo, non solo un grandissimo squadrone ma anche il favorito, il numero uno del mondo. Un’occasione irripetibile. Cercheremo, se ne avrà bisogno, di aiutarlo a passare le due settimane più tranquille possibili nelle quali si possa concentrare soprattutto su sé stesso per cercare di fare la miglior performance possibile in campo”.

I risultati di Simnner e compagni si sono tradotti in un boom di praticanti: “Siamo riconosciuti in questo momento come la nazione più forte al mondo - ha sottolineato Binaghi -. Vent’anni fa eravamo probabilmente quella che in proporzione era la peggiore, quindi è avvenuta una grandissima trasformazione. Ma quello che più conta è che non è avvenuta con i risultati del vertice: è avvenuta negli anni precedenti partendo dalla base. E quindi il tennis italiano in questi ultimi dieci anni e lo sport che in Italia è cresciuto di più da un punto di vista quantitativo. Pensate che rispetto all’anno scorso abbiamo ben 349 società in più. Dove 349 società sono la dimensione di una federazione nazionale piccola o media. Quindi è come se nel tennis ogni anno nascesse una nuova federazione”.

E dietro ai campioni di vertice, c’è già pronta una nuova generazione: “Abbiamo dei ragazzi, che è meglio non nominare per non creare pressioni eccessive su di loro, che sono tra i migliori al mondo. Sono le nostre speranze del futuro, che seguono le orme di Sinner. Io sono qua al Forte Village di Santa Margherita di Pula per vedere lo svolgimento di quei tornei Che Sinner, Berrettini e Musetti giocavano qualche hanno fa. Non dobbiamo farci trascinare da questa grande travolgente emozione che ci stanno dando i nostri giocatori di vertice ma dobbiamo continuare a prestare attenzione alla base, ai giovani, e dobbiamo cercare di lavorare più di prima per fare in modo che questa era travolgente del tennis italiano non abbia soluzione di continuità in prospettiva”.

Tanti gli obiettivi per questo 2025: “La Davis? E’ ancora lontana. Adesso il nostro obiettivo è cercare di vincere gli Internazionali d’Italia, che è l’ultimo grande torneo che ci manca - ha detto ancora il Presidente Binaghi -. Abbiamo vinto la Davis, abbiamo vinto la Billie Jean King Cup, abbiamo vinto gli Slam e le ATP Finals. Abbiamo vinto i 1000 come Roma…ma non abbiamo ancora vinto Roma. Ci manca da quasi cinquant’anni la vittoria nel singolare maschile o femminile. Quindi credo che questo sia il primo, immediato appuntamento al quale stanno pensando tutti i nostri giocatori e giocatrici”.

Tathiana Garbin bacia il trofeo della Billie Jean King Cup  (foto Sposito/FITP)

Tathiana Garbin bacia il trofeo della Billie Jean King Cup (foto Sposito/FITP)

Ospite della trasmissione di Rai2 anche Tathiana Garbin, capitano della nazionale femminile campione del mondo in Bilie Jean King Cup. “Ci siamo sentiti con Jannik in occasione purtroppo della sua squalifica ingiusta tra le altre cose - ha raccontato -. E’ un ragazzo straordinario. In un momento mio difficile è riuscito a starmi vicino come hanno fatto tutta la squadra maschile e femminile, ed il mondo del tennis che mi ha abbracciato nazionale in maniera molto calorosa e forte in un momento così particolare della mia vita. Giocare in casa è un vantaggio enorme per i nostri ragazzi che hanno l’opportunità di sentire il proprio pubblico. Avere il pubblico al proprio fianco è un set di vantaggio probabilmente. E poi Roma è un contesto talmente straordinario: quest’anno si addobba alla grande e saranno tutti felicissimi di calpestare questi bellissimi campi in terra rossa”.

Il discorso del campione che traina ha funzionato anche al femminile, con i risultati di Paolini e delle campionesse di BJK Cup: “E’ un rincorrersi del piacere di giocare a tennis, di iniziare questo percorso. E lo vediamo dalle giovani ragazze che si approcciano sempre con più amore verso questo sport”.

Garbin ha parlato anche del cambio di coach di Jasmine: “L’allenatore è un insegnante che non solo trasmette le tue nozioni ma è anche colui che ti trasporta in questo percorso straordinario verso il professionismo - ha detto -. Il cambio di allenatore è importante anche perché magari ti dà la possibilità di trovare qualcosa in più. I nostri tennisti cercano davvero di migliorare ogni giorno. Io e Filippo (Volandri; ndr) abbiamo avuto la possibilità di lavorare con questi ragazzi da tanto tempo grazie ad una Federazione lungimirante che ci ha dato anche la possibilità di esprimere quello che avevamo nel cuore. Ringrazio anche il presidente Binaghi che è stato il primo a sostenerci”.

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