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La partita col virus si vince con la formazione: è l'idea cardine di Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’I.S.F. Roberto Lombardi e organizzatore dell’evento digitale “Il tennis al tempo del Coronavirus”. Che propone una serie di regole pratiche per la ripresa del gioco a livello individuale ma anche di gestione della scuola di tennis
di Enzo Anderloni | 21 aprile 2020
“Stiamo giocando una partita difficile ma siamo convinti di poterla vincere grazie alla formazione”.
E’ lo spunto da cui parte Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto di Formazione Roberto Lombardi e organizzatore dell’evento digitale “Il tennis al tempo del Coronavirus” che, all’interno del suo intervento sulle nuove frontiere della formazione dell’Istituto e le prospettive per le scuole tennis del futuro, ha presentato anche una serie di regole pratiche, una sorte di decalogo per la ripresa del gioco a livello individuale ma anche di gestione della scuola di tennis. Gli lasciamo la parola per una fotografia in chiave tennistica della crisi.
“Il tennis sta una partita complicatissima contro un avversario invisibile, di nome Covid-19, sicuramente straniero, se non vado errato di origine cinese. Ma se è vero che abbiamo perso il primo set 7-6, per uno stop forzato è altrettanto vero che abbiamo da pochi minuti vinto con il medesimo punteggio il secondo set, essendo evidenti i cali di contagio. Adesso siamo pronti a vincere questo match, il terzo set vogliamo vincerlo 6-0 perché il tennis ha insite nella sua natura sportiva le normative che i decreti ministeriali richiedono di applicare per evitare il contagio.
Oggi possiamo dire che il nostro è uno sport sicuro. La priorità è la riapertura dei circoli per poter vincere la partita. Abbiamo insegnanti competenti e migliaia di allievi scalpitanti che vogliono rientrare in campo”.
“Nella classificazione degli sport più adatti ai tempi del Coronavirus, sicuramente il tennis è in testa – spiega Dell’Edera -: non è uno sport di contatto, si gioca in questo periodo quasi esclusivamente all’aperto e in un campo di 1000 metri quadrati possono entrare al massimo 4 persone. Il nostro sport dovrebbe essere il primo a ripartire. Ripartenza che dovrebbe essere alle porte con le dovute accortezze.
Abbiamo una grande opportunità di avvicinare sempre più persone al nostro sport. Anche pensando a questo abbiamo preparato un decalogo. Per gli amatori e i praticanti, perché tanti comportamenti automatico che avevamo fino a ieri oggi devono essere assolutamente rivisti. Ecco le prime regole del tennis sicuro per i praticanti:
“Ma non basta – prosegue il direttore dell’I.S.F. - nuove regole di sicurezza devono essere applicate anche dagli insegnanti e dai genitori per la ripresa delle lezioni nelle scuole tennis. Eccole:
“Ogni circolo dovrà costruirsi il suo decalogo – conclude Michelangelo dell’Edera - perché in Italia le strutture sportive sono troppo differenti una dall’altra. Abbiamo circoli con 1 o 2 campi e spogliatoi ampi e circoli con 10 campi e spogliatoi piccoli. Circoli che hanno o non hanno bar e ristorante, circoli dove si prenota solo on line (cosa consigliata) o circoli con la segreteria o la reception. La strategia migliore per vincere contro il Coronavirus resta comunque fare una corretta formazione, sia nel circolo con gli insegnanti che nelle scuole tennis. E credo che l’Istituto di Formazione Roberto Lombardi, al suo decimo anno di vita, abbia tutti gli strumenti per essere vincente. Non a caso alla nostra struttura, che sarà sempre più votata anche all’e-learning, è stata attribuita il massimo riconoscimento di qualità dalla Federazione Internazionale (ITF), il Gold Level Recognition”. Un'altra bella vittoria.