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Il 18 marzo 2010 il tennis italiano dava l'addio ad una delle figure più rappresentative. Giocatore, tecnico, commentatore e direttore della Scuola Nazionale Maestri che porta il suo nome
18 marzo 2020
Dieci anni senza Roberto Lombardi. Il 18 marzo 2010 “Il Professore” perdeva la partita più importante contro un avversario inesorabile, la SLA, sclerosi laterale amiotrofica, malattia che lo aveva consumato negli anni. Giocatore di buon livello, arrivò ad essere tra i primi d’Italia ai tempi d’oro del tennis azzurro, in pieni anni ’70.
Ma Roberto Lombardi nei suoi 60 anni di vita, fu molto altro. Intraprese il percorso di tecnico al Centro Federale di Riano, seguì Paolo Canè, Stefano Pesocosolido e soprattutto Diego Nargiso, portandolo al titolo junior di Wimbledon nel 1987. Laureato in matematica e fisica, mise la sua enorme competenza, abbinata ad una sottile ironia, al servizio del tennis, divenendo noto al grande pubblico come telecronista di Sky. Coniò alcune espressioni che ancora oggi vengono usate nel gergo tennistico, quali il “dritto anomalo”. Il Professore appunto. Collaborò a lungo con la Fit, fino ad essere nominato nel 2001 direttore della Scuola Maestri della Federazione che oggi porta il suo nome.